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Obama contro Clinton: "Le famiglie si odiano"

di simone cerroni sabato 28 giugno 2014

3' di lettura

Sono le due coppie più celebri dell'universo democratico a stelle e strisce, quattro persone potenti con interessi simili. Talmente simili da portarli alla rivalità, al litigio. Gelosie, incomprensioni e sgambetti politici. Gli elementi per la trama sono serviti. Al di là dell'apparenza pubblica Barack e Michelle Obama e Bill e Hillary Clinton si detestano. A rivelare l'inedito rapporto di odio privato e amore pubblico è Blood Feud, il libro del giornalista Edward Klein, già capo degli Esteri di Newsweek e direttore del New York Times Magazine, libro in uscita nei prossimi giorni, e di cui il New York Post riporta degli estratti. Tutto parte dai colpi bassi che Barack e Hillary si scambiarono alle primarie per la campagna presidenziale del 2008. In seguito una "pausa", con la scelta di Obama di nominarla Segretario di Stato. Poi, di nuovo la guerra in occasione di un incomprensione nata tra i due in occasione dell'attacco all'ambasciata Usa in Libia, nel quale ha perso la vita l'ambasciatore Chris Steven. Una guerriglia, una rivalità in cui ci si gioca soprattutto il futuro: le presidenziali del 2016 dove l'ex first lady, la signora Clinton, sembra essere in pole. Le rivelazioni - "Odio Obama più di chiunque altra persona che ho mai incontrato" avrebbe detto l'ex presidente americano Bill Clinton a un suo amico in un'occasione, sottolineando che non avrebbe mai perdonato l'attuale inquilino della Casa Bianca per aver lasciato intendere, durante la campagna del 2008, che Clinton era un razzista. Un odio corrisposto anche dalla moglie di Obama. Come riporta Klein nel libro, Michelle Obama ha in varie occasioni lanciato frecciatine contro Hillary, e trascorso molte serata di riunioni governative in un angolo tranquillo della Casa Bianca con la consulente Valerie Jarrett a spettegolare su Hillary soprannominata '"Hildebeest", lo gnu con la criniera disordinata che vive nel Serengeti, in Africa. La campagna 2008 - Tutto nasce da quella campagna per le presidenziali di sei anni fa. Quanti colpi bassi si scambiarono? Bisogna dire che soprattutto questi colpi bassi partirono dallo staff clintoniano, e in particolare da parte di Sidney Blumenthal, e andarono a colpire l'allora senatore dell’Illinois. Poi, quando Obama fu nominato dagli elettori democratici e quindi eletto presidente, ci fu un incontro tra i due, un chiarimento faccia a faccia. Hillary è una donna influente in America, moglie di un presidente che è stato, nel bene o nel male, comunque apprezzato dagli americani. Ma ha avuto la sfortuna di candidarsi proprio quando gli Stati Uniti si sentivano pronti per il primo presidente afroamericano della loro storia e non ancora per la prima donna all'esecutivo Usa. Così viene chiamata nel governo, come segretario di stato, una scelta che la spinse piuttosto in alto negli indici di gradimento. Il 7 novembre 2012 con la rielezione di Barack Obama alla Casa Bianca, la Clinton lascia l'incarico di Segretario di Stato (rinuncia che verrà formalizzata il 21 gennaio 2013). Inoltre, riporta il libro, quando bisognava trattare la sua rielezione, sembrerebbe che Obama si sia voluto assicurare il sostegno dei Clinton, promettendo a sua volta aiuto per la campagna presidenziale 2016 ad Hillary. I retroscena dalla Libia - Una data, quella delle dimissioni, non casuale. Blood Feud scende nei dettagli di uno degli episodi che più ha scosso l'amministrazione Obama, ovvero l'attacco dell'11 settembre 2012 in Libia, nel quale ha perso la vita l'ambasciatore Chris Steven. Un episodio che ha fatto infuriare Bill e Hillary, allora segretario di Stato. La sera dell'11 settembre 2012, Hillary ricevette una telefonata da Obama, più preoccupato - si legge nel libro - delle campagna elettorale che dell'attentato di cui ambedue erano al corrente. Fu una telefonata di fuoco. Obama e Hillary litigarono violentemente, con il presidente che avrebbe espressamente chiesto al segretario di Stato di attribuire la colpa a una dimostrazione spontanea seguita al video provocatorio sul profeta Maometto circolato online. Una versione alla quale Hillary si oppose, ma senza successo: il segretario di Stato si sfogò con il marito Bill, esprimendo tutta la sua frustrazione su Obama. "Sono stanca", avrebbe detto.

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