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Scontri in Egitto a due anni dalla rivolta: oltre 100 i feriti. Molestie in piazza Tahrir

domenica 27 gennaio 2013

3' di lettura

Il Cairo, 25 gen. - (Adnkronos/Aki/Ign) - A due anni dall'inizio delle manifestazioni contro il dittatore Hosni Mubarak gli egiziani tornano in piazza per celebrare la rivoluzione e per protestare contro il nuovo presidente Mohamed Morsi. All'insegna dello slogan 'Pane, libertà e giustizia sociale' centinaia di giovani si sono radunati in piazza Tahrir al Cairo. Proteste e scontri nel resto del Paese (ad Alessandria, a Suez e a Ismailia) con un grave bilancio delle vittime: secondo il servizio sanitario di emergenza sono 110 i feriti. Al Cairo i manifestanti hanno lanciato pietre contro gli agenti, che hanno risposto con gas lacrimogeni per disperdere la folla. Intanto le forze dell'ordine e le ambulanze sono state poste in stato di massima allerta dal ministero degli Interni e da quello della Salute in città nella possibilità di una deriva violenta delle manifestazioni in programma. E non solo scontri. Aggressioni sessuali ai danni delle manifestanti in piazza Tahrir sono state denunciate dal quotidiano Ahram Online, secondo cui la squadra anti-molestie presente nell'area è intervenuta per far evacuare le donne. All'urlo di "molestie molestie", le persone riunite per manifestare hanno denunciato "aggressioni sessuali a Tahrir". Immediatamente si è creata una "gran confusione - riferisce il giornalista di Ahram Online - con le persone che hanno tentato di allontanare tutte le donne" dal luogo. Una delle vittime "è stata portata via in ambulanza" dopo essere "stata spogliata" e in preda a una "crisi isterica". A Ismailia, nel nord dell'Egitto, centinaia di manifestanti hanno assaltato la sede del governatore provinciale, come riferisce la tv satellitare al-Arabiya, e i manifestanti hanno fatto irruzione nell'edificio. Le forze di sicurezza, accorse sul posto, hanno cercato di disperdere la folla e sgomberare l'edificio avvalendosi di gas lacrimogeno. Poco prima i manifestanti avevano dato alle fiamme una sede locale dei Fratelli Musulmani. Gas lacrimogeni sulla folla anche a Suez e ad Alessandria, dove si è verificata una vera e propria battaglia di strada nella marcia che ha condotto i manifestanti presso la sede del governatorato. Nella confusione, una giornalista di Ahram Online ha poi riferito di aver udito rumore di spari, mentre alcune persone hanno segnalato la presenza di cecchini in cima al palazzo dei vigili del fuoco. "Andate nelle piazze per raggiungere finalmente gli obiettivi della rivoluzione" è stato l'ultimo appello lanciato su Twitter dall'ex numero uno dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) e Premio Nobel per la pace, Mohamed ElBaradei, che ha auspicato una partecipazione numerosa. "Io andrò a protestare perché siamo tutti egiziani, non salafiti, né Fratelli Musulmani, copti o liberali. Andrò per riunire il popolo e chiedere una costituzione valida per tutti", ha affermato ElBaradei, leader del partito di opposizione Dustur (Costituzione, in arabo). L'anniversario della rivoluzione arriva in una fase cruciale per l'Egitto. Il problema della sicurezza, lascito della rivoluzione, non è ancora stato risolto come dimostrato dagli scontri di ieri al Cairo tra gruppi di manifestanti e la polizia, che ha usato i lacrimogeni per disperdere la protesta contro i Fratelli Musulmani. Il Paese, inoltre, dal punto di vista economico è rimasto bloccato da una spirale recessiva da cui non riesce a riemergere. Decisivo in quest'ottica è il prestito da 4,8 miliardi di dollari che il Fondo Monetario Internazionale sta ancora discutendo con le autorità egiziane. Una delegazione dell'Fmi, come annunciato dal premier Hisham Kandil nel corso di una conferenza stampa a Davos, tornerà al Cairo entro due settimane per riprendere i negoziati.

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