Fischi, insulti e scarpe contro Hassan Rohani: le aperture agli Stati Uniti e all'Occidente non piacciono agli ultrà della rivoluzione khomeiniana. E' stata decisamente calda l'accoglienza ricevuta dal presidente iraniano al suo rientro a Teheran, dopo la visita a New York e la sua proposta di mediazione all'Assemblea generale dell'Onu. Come accaduto nel 2008 al presidente americano George W. Bush mentre si trovava in Iraq, anche Rohani, successore di Ahmadinejad, ha dovuto schivare una scarpa lanciatagli contro per protesta. Nell'aeroporto della capitale iraniana c'era qualche centinaio di sostenitori, incoraggiati dalle copertine di diversi quotidiani alcuni dei quali, come Etemad, avevano sulla prima pagina un fotomontaggio con Barack Obama e il presidente della Repubblica islamica fianco a fianco. Ma i 15 minuti di conversazione telefonica con colui che fino a qualche mese fa era considerato il "Grande Satana" si sono rivelati insopportabili per i sostenitori della linea dura, e così una sessantina di loro si è data appuntamento all'arrivo di Rohani e ha cominciato a urlare slogan quali "Morte all'America" e "Morte a Israele". A un certo punto è volata una scarpa all'indirizzo del presidente, impegnato in questi mesi a mostrate il volto riformista dell'Iran, ma è finita sul tetto dell'auto e, saltando l'obiettivo, è finita sulla folla.