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"La Primavera araba non deve arrivare in Siria"

di Andrea Tempestini sabato 15 settembre 2012
1' di lettura

Undici anni dopo gli attacchi alle Torri Gemelle gli Stati Uniti scoprono che Al Qaeda è ancora viva, spiega Andrea Morigi. La caduta del regime libico ha permesso alla rete terroristica di insediarsi e rafforzarsi nel Paese, e l'attacco all'ambasciata di Bengasi, dove è stato ucciso l'ambasciatore americano in Libia, lo dimostra. Al Qaeda è tutt'altro che un ricordo. Barack Obama, che affermò di aver posto la rete terroristica sulla via della sconfitta, è stato beffato. Ma il problema maggiore è per la sicurezza dell'Occidente, in particolare per i paesi dirimpettai della Libia, come l'Italia. E' stato ribaltato il regime di Gheddafi, e ora ci troviamo a correre un pericolo ancora maggiore: vanno riconsiderate le politiche nei confronti della Primavera araba, in Siria non devono essere commessi gli stessi errori. Il costo umano, già grave con i morti di Bengasi, potrebbe essere ancora più alto.

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