È il Partito laburista australiano del premier Anthony Albanese a incassare la vittoria alle elezioni politiche. Il 31º primo ministro del Commonwealth dell'Australia dal 23 maggio 2022 batte il leader dell'opposizione di centrodestra, Peter Dutton. Quest'ultimo, ammettendo la sconfitta, dice di assumersi "la piena responsabilità". Con un terzo dei seggi scrutinati, i laburisti hanno così raggiunto - al momento - la quota dei 76 deputati necessari per la maggioranza alla Camera. Dutton, a capo della Coalizione Liberal-Nazionale (Lnp), non è dunque riuscito a farsi rieleggere nel suo collegio di Dickinson, a Brisbane.
"Siamo tutti australiani - commenta la vittoria Albanese -. Quindi, lavoriamo tutti insieme per costruire la nostra unità nazionale sulle solide fondamenta dell'equità, dell'uguaglianza e del rispetto reciproco". E ancora: "Miei cari australiani, so che il mondo ha messo a dura prova il nostro Paese negli ultimi tre anni. So che molti di voi hanno lavorato duramente di fronte a sfide significative, e so che c'è ancora molto da fare per aiutare le persone sotto pressione. Ecco perché è così importante che in questi tempi incerti, il popolo australiano abbia riposto nuovamente la sua fiducia nel Partito Laburista".
E a sinistra leggono la sconfitta del centrodestra come un effetto della politica di Donald Trump. Dopo il Canada, anche in Australia i progressisti sembrano vincere per effetto della guerra commerciale annunciata dagli Stati Uniti e, in generale, della politica del presidente americano nei confronti degli storici alleati di Washington. Prima dell'Australia è stata dunque la volta del Canada. La volontà del tycoon di trasformare il Canada nel 51° Stato Usa ha portato al successo nelle elezioni legislative del Partito liberale e alla riconferma del premier Mark Carney.