CATEGORIE

Hollande e Obama, nascel'asse anti-cancelliera

I due leader dal G8 di Camp David: "Puntare sulla crescita". La linea del rigore in minoranza
di Andrea Tempestini domenica 20 maggio 2012

Nasce l'asse anti-Merkel

2' di lettura

A Camp David i big mondiali si riuniscono per il G8. L'aria è tesa. Tengono banco la crisi dell'euro e le indiscrezioni che arrivano da Atene, che ha rivelato come Angela Merkel abbia chiesto al paese ellenico un referendum per decidere se restare o meno nell'euro (puntuale, e ovvia, è arrivata la smentita della Cancelliera). Al centro dell'attenzione c'è la Merkel, a cui si rivolgono anche il presidente francese, Francois Hollande, e quello statunitense, Barack Obama. I due, in coro, insistono: "La crescita è la priorità". Non il rigore, sventolato e difeso strenuamente dalla Merkel. Il G8, Merkel esclusa, punta sulla crescita: le posizioni della cancelliera sono quelle di una (pur forte) minoranza. Il nuovo asse - Obama cerca nell'Eliseo - e la trova - una sponda per far passare il suo messaggio al Vecchio Continente: "Il consolidamento delle finanze pubbliche - spiega Barack - va affiancato da misure che garantiscano la crescita dell'economia". Per questo, ha aggiunto "il summit discuterà di una forte agenda per la crescita". Subito è arrivata la risposta affermativa di Hollande: "La crescita economica deve essere la priorità". Quindi i due leader all'unisono spiegano che "la Grecia deve restare nell'Eurozona". Altro che referendum sulla moneta unica.  Monti in mezzo al guado - Il premier italiano, Mario Monti, si mantiene su posizioni intermedie e spiega che è necessario conciliare "rigore e crescita". Secondo il professore, la visione tedesca più rigorosa sul fronte fiscale e lo stimolo della crescita attraverso la domanda devono essere concilianti. Monti spiega poi che è importante capire di che tipo di domanda si parla. "Se è per rimuovere colli di bottiglia nella fornitura di beni e servizi - ha spiegato -, quindi in generale di domanda di investimenti, allora dovrà essere guardata in maniera più positiva di quanto fanno le autorità europee più conservatrici". Al contrario, se diventa una crociata 'cross the board' per una maggiore domanda allora credo che la riluttanza tedesca non sia del tutto infondata".

dal 1°gennaio 2026 Bulgaria a un passo dall'euro: l'ingresso previsto nel 2026

Accordo a Ginevra Dazi Usa-Cina, "sospensione per 90 giorni": l'effetto sui mercati

L'editoriale Cosa vuole davvero Donald Trump

tag

Ti potrebbero interessare

Bulgaria a un passo dall'euro: l'ingresso previsto nel 2026

Dazi Usa-Cina, "sospensione per 90 giorni": l'effetto sui mercati

Cosa vuole davvero Donald Trump

Mario Sechi

Dazi di Trump, panico in Borsa: apertura choc

Psg-Inter, la follia dei tifosi francesi. Francia sotto assedio: un morto, feriti e centinaia di arresti

L'Europa del calcio applaude il Psg dopo il 5-0 nella finale di Champions League all'Inter. L'Europa della p...

Putin, chi tace sui missili puntati sull'Italia

Per far arrivare la guerra in Libia bastano gli aeroporti. È così che, nel dicembre scorso, dalla base nav...
Andrea Morigi

Trump, sfottò a Macron: "La manata di Brigitte? Chiudi bene la porta"

"Emmanuel, chiudi la porta". È il consiglio che Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, darebbe a E...

Migranti armati verso Trieste, conflitto a fuoco con la polizia serba

Un conflitto a fuoco tra un gruppo di migranti armati e la polizia di Belgrado sarebbe avvenuto sulla rotta balcani...