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A Bruxelles non guardano la partita. Noi poco seri. Loro mi fanno paura...

L'appunto. Van Rompuy non faceva prima a dire che il match non si poteva vedere, punto e stop?
di Andrea Tempestini sabato 30 giugno 2012

Visto da Benny

1' di lettura

Ha colpito molto quel «noi siamo seri, noi stiamo facendo cose serie» rimbalzato dal vertice Ue dopo che leader e cronisti avevano chiesto di poter vedere la partita sui maxischermi. Poco prima, alle 21, avevano proibito anche la vendita della birra: come se al Consiglio europeo brancolassero hoolingans anziché primi ministri. Naturalmente non viene da chiedersi se a Bruxelles stessero facendo cose serie: quello vogliamo sperarlo. Viene da chiedersi, semmai, quanti politici «puri» se la sarebbero sentita di dire una frase del genere, col rischio  di lasciar intendere che milioni di europei stessero guardando la partita perché sono persone meno serie, o meno seriamente impegnate. Chi ha pronunciato quella frase infelice - ossia Herman Van Rompuy, presidente Ue - forse poteva dire che sorry, vedere la partita purtroppo era impossibile, e stop; oppure poteva cavarsela come il furbo Mario Monti, che ha già fatto capire che non si perderà la finale neanche se la Merkel invaderà l'Italia dal Brennero. Certo, rimane la curiosità di capire che sintonia possano avere, certi burocrati e certi tecnici, coi popoli che rappresentano. Il timore peggiore è che non siano dei gaffeurs, ma che siano davvero così, gente che non guarda la partita perché davvero non gliene frega niente, perché la partita non è una cosa seria, e loro sì. Gente che un pizzico, lo dico bonariamente, mi spaventa. di Filippo Facci

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