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Kherson, giornalisti italiani bombardati in diretta: il video dell'agguato

martedì 20 dicembre 2022

2' di lettura

Scorre sangue italiano in Ucraina: a Kherson, infatti, sono stati colpiti i giornalisti indipendenti Claudio Locatelli e Niccolò Celesti, nostri connazionali, che si trovavano nel villaggio di Antonivka. Su Facebook, Locatelli ha scritto: "Siamo stati colpiti. L’esplosione che vedete ha danneggiato l’auto, siamo rimasti bloccati sotto tiro prima di riuscire a metterci in salvo, ho perso sangue ma la ferita è lieve. Avessi aperto la porta sarei senza una gamba o peggio".

Insieme a lui l'interprete e Celesti, fotografo di Firenze, che al momento dell'esplosione si trovava alla guida. Se non ci fosse stata la portiera, probabilmente saremmo rimasti colpiti al corpo, per fortuna la carrozzeria dell’auto ci ha protetti e salvati dalle schegge. Siamo miracolati. Eravamo nel villaggio di Antonivka per testimoniare le drammatiche condizioni degli anziani che sono rimasti a vivere lì nonostante la guerra. Quanto accaduto è un fatto gravissimo. La nostra macchina è stata colpita intenzionalmente dall’esercito russo", denunciano.

Secondo la testimonianza dei due giornalisti, infatti sono stati colpiti anche se sull'auto campeggia a caratteri cubitali la scritta "Press", ovvero stampa. "La macchina è ben segnalata, non c’era nessun altro, l’attacco ai nostri danni visto luogo e dinamica è stato intenzionale", ha spiegato ancora Locatelli. E ancora: "Il tiro proveniva dalla sponda oltre il Dnepr, lì dove si trova l’esercito russo. Sparare sulla stampa non ha scuse. Stiamo bene per fortuna, continueremo a verificare e riportare questo conflitto proprio in risposta a chi vuole farci tacere, a chi tenta di calunniare a chi prova ad oscurare il nostro impegno su campo".

Nel video postato su Facebook si vedono momenti concitati, l'esplosione infatti è stata ripresa in diretta. Dopo il botto, Lucatelli urla a Celesti di allontanarsi dall'area, dunque il fotografo mette la retro per fuggire dal luogo che sta anche per essere bombardato. Celesti ha poi spiegato che "è stato difficile tornare indietro con la macchina colpita in una strada stretta piena di buche, tanto più con una ruota squarciata, mentre fuggivamo hanno continuato a spararci, per fortuna l’artiglieria ucraina ha risposto, così che ci siamo potuti allontanare", ha concluso. Fortunatamente, nessuno dei due ha subito ferite gravi, eccezion fatta per qualche escoriazione per Locatelli all'altezza dell'orecchio.

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