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Ammiraglio De Carolis: "Navi russe nel Mediterraneo"

mercoledì 28 dicembre 2022

2' di lettura

"Confermo la presenza di navi russe nel Mediterraneo". A parlare è il comandante in capo della Squadra navale, l'ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis, a margine della cerimonia di avvicendamento del Comando tattico dell'operazione Mediterraneo Sicuro (OMS), avvenuta oggi a bordo della nave anfibia San Giorgio, ormeggiata presso la stazione navale Mar Grande di Taranto. "A noi - sottolinea il militare - il compito di sorvegliare il Mediterraneo e controllare da vicino queste navi. Un forte messaggio dal punto di vista della comunicazione strategica che l'alleanza dà".

"Quello che tengo a evidenziare - aggiunge il comandante - è che come Marina italiana ci muoviamo in un contesto pienamente sinergico con le altre Marine alleate che operano nel Mediterraneo e con tutte le altre operazioni. Quelle dell'Unione Europea come l'operazione Irini, e della Nato come la Sea Guardian, e quella ancora più importante che vede permanentemente presente nel Mediterraneo la portaerei americana Bush, a bordo della quale sono stato il 15 dicembre. La nostra nave Doria era in quel momento incaricata di curarne la protezione aerea. Questo ci fa molto piacere". L'ammiraglio ha spiegato inoltre che "è dall'inizio dell'anno che l'impegno della Marina italiana in attività operative è stato intensificato. Questo si traduce in un maggior numero di navi in mare, per cui uno sforzo più intenso per i nostri equipaggi, tant'è vero che anche in occasione di queste festività sono diverse le nostre navi che sono in mare, alcune delle quali partite proprio qui da Taranto: ieri - ha concluso - il cacciatorpediniere Andrea Doria che è inserito nella forza permanente della Nato che opera nel Mediterraneo". 

La flotta russa non è presente solo nel Mediterraneo, scenario strategico fondamentale anche solo per tenere "impegnate" le forze Nato in Europa. Si sono infatti concluse le esercitazioni navali congiunte tra la Russia e la Cina nelle acque del Mar Cinese Orientale, altro luogo caldo nello scacchiere militare e geopolitico mondiale. In particolare, nel corso delle manovre, i marinai russi e cinesi hanno praticato il rilascio delle navi catturate, nonché la ricerca di persone in difficoltà e il loro salvataggio. Inoltre le navi dei due Paesi, con il supporto dell'aviazione antisommergibile, hanno effettuato dei test della ricerca di un sottomarino nemico e hanno lanciato attacchi con bombe di profondità. Gli equipaggi delle navi hanno anche sparato con artiglieria su bersagli di superficie. Infine, i marinai hanno lanciato dei missili antiaerei e colpi di artiglieria contro obiettivi aerei. 

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