Caso internazionale

Mar Nero e "l'escalation": jet russo, pesante risposta del Pentagono

Durissima la risposta del Pentagono al Cremlino, dopo che un jet militare russo ha abbattuto un drone americano sul Mar Nero. "Non sappiamo quale fosse l'intenzione dei russi - ha scandito John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, nel corso di un briefing telefonico subito dopo "l'incidente", avvenuto nei cieli internazionali sul mare che bagna l'Ucraina - ma se il messaggio era quello di esercitare deterrenza contro i nostri sorvoli nello spazio aereo internazionale sul Mar Nero, o la nostra navigazione in acque internazionali sul Mar Nero, è destinato a fallire". Nel frattempo, il comandante militare della Nato, il generale Christopher Cavoli, ha informato tutti e trenta gli Stati che fanno parte dell'Alleanza Atlantica dell'abbattimento del drone MQ-9 Reaper da parte del Su-27 dell'aviazione russa.

"Il Mar Nero non appartiene ad alcuna nazione - ha proseguito Kirby -. E continueremo a fare ciò che dobbiamo fare per i nostri interessi di sicurezza nazionale in quella parte del mondo". Il Dipartimento di Stato Usa "intende contattare i funzionari russi e comunicare loro direttamente le nostre preoccupazioni", in un tentativo di evitare un'escalation, ha quindi sottolineato il portavoce del dicastero agli Esteri americano, nel tentativo di abbassare i toni. 

"I droni statunitensi e alleati continueranno a operare nello spazio aereo internazionale e chiediamo ai russi di comportarsi in modo professionale", ha detto dal canto suo il generale James Hecker, comandante delle forze Usa per l'Europa e l'Africa, denunciando un atto "pericoloso e non professionale" da parte dei piloti russi.