Manina russa

Kim Jong-un, 18 novembre: un piano inquietante, tam-tam impazzito

Kim Jong-un non demorde. Dopo aver tentato senza successo di mandare in orbita un satellite militare sia a maggio che ad agosto scorsi, ci riprova. Il 18 novembre prossimo, giorno in cui viene festeggiata la "Giornata dell'industria missilistica", così come annunciato dai media dello Stato della Corea del Nord, tenterà di nuovo il lancio del suo satellite sperando che stavolta sia un successo. La data, che a Pyongyang rievoca il test positivo dello scorso anno del lancio del missile balistico intercontinentale (Icbm) Hwasong-17, ha messo in allerta Seul.

 

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Come rivela l'agenzia Nova le intelligence di Corea del Sud e Stati Uniti ritengono che la Corea del Nord stia segretamente lavorando alla messa a punto del problematico motore del suo nuovo razzo vettore Cheollima-1 che dovrebbe immettere in orbita il satellite militare Mallingyong-1: secondo il quotidiano coreano Tona Ilbo è stato rilevato il trasporto di propellente per il sistema di propulsione del razzo presso il cosmodromo di Dongchangni. I movimenti suggeriscono inoltre che sul sito siano in corso test del sistema di propulsione, anche se in proposito non esistono evidenze certe.

 

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Lo stesso quotidiano rivela che Pyongyang spera di superare i problemi tecnici con l'assistenza della Russia, grazie agli accordi discussi dal leader Kim Jong-un durante la sua visita in Russia il mese scorso. Un do ut des: la Corea del Nord avrebbe inoltre già fornito a Mosca circa 10 carichi di proiettili d'artiglieria e munizioni da utilizzare nel conflitto in Ucraina. L'emittente televisiva giapponese Nhk, invece, afferma invece che al momento non ci sarebbe alcun segnale di preparativi in vista di un terzo lancio satellitare, e Pyongyang sarebbe restia a condurre un nuovo tentativo, nel timore che un altro fallimento possa causare un significativo danno d'immagine alla sua leadership.