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Gaza, i volantini choc lanciati : "La mappa del mondo non cambia se svanite"

giovedì 20 marzo 2025

2' di lettura

Le forze israeliane hanno lanciato oggi, giovedì 20 marzo, sulla Striscia di Gaza volantini in cui affermano che "la mappa del mondo non cambierà se tutta la gente di Gaza scomparirà", chiedendo alla popolazione di lasciare l'enclave "prima dell'attuazione del piano forzato di Trump, che imporrà il vostro sfollamento forzato, che vi piaccia o no".

"Abbiamo deciso di fare un ultimo appello a quanti desiderano ricevere aiuti in cambio della cooperazione con noi. Non esiteremo un attimo ad aiutare", si legge nel testo riportato dall'emittente palestinese Al Quds, in cui si rimarca che "nessuno proverà compassione per voi e nessuno chiederà di voi. Siete soli ad affrontare il vostro inevitabile destino". "Né gli Stati Uniti, né l'Europa si preoccupano di Gaza. Nemmeno i vostri paesi arabi, che ora sono nostri alleati e ci forniscono denaro, petrolio e armi, mentre a voi inviano solo bare", si afferma nel volantino, per poi concludere: "La partita è quasi finita. Chiunque voglia salvarsi prima che sia troppo tardi, siamo qui per restare fino al giorno del giudizio".

Il bilancio dei morti nella nuova ondata notturna di bombardamenti aerei israeliani nella Striscia di Gaza è salito a 58. Lo hanno riportato tre ospedali in diverse parti dell'enclave palestinese. Molte case sono state prese di mira nel cuore della notte. Uno degli attacchi di giovedì ha colpito la casa della famiglia Abu Daqa ad Abasan al-Kabira, un villaggio appena fuori Khan Younis, vicino al confine con Israele. Si tratta di un'area che l'esercito israeliano aveva ordinato di evacuare all'inizio della settimana e che comprende la maggior parte della parte orientale di Gaza. Il raid ha ucciso almeno 16 persone, per lo più donne e bambini, secondo il vicino European Hospital, che ha accolto i morti.

Tra le vittime c'erano un padre e i suoi sette figli, oltre ai genitori e al fratello di una neonata di un mese che è sopravvissuta insieme ai suoi nonni. “Un'altra notte difficile”, ha detto Hani Awad, che stava aiutando i soccorritori a cercare altri sopravvissuti tra le macerie, “la casa è crollata sopra le teste delle persone”. L'ospedale europeo nella città meridionale di Rafah ha affermato di aver ricevuto 36 corpi dopo gli attacchi notturni, per lo più donne e bambini. L'ospedale Nasser di Khan Younis ne ha ricevuti sette e ne ha trasferiti quattro all'European, che sono stati inclusi nel conteggio. Nel nord di Gaza, l'ospedale indonesiano ha dichiarato di aver ricevuto 19 corpi.

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