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Valditara porta in Commissione Ue il divieto dell'uso dei cellulari in classe

martedì 6 maggio 2025

2' di lettura

La riforma della scuola di Giuseppe Valditara sbarca in Europa. "Il 12 maggio formalizzerò la richiesta di raccomandazione per il divieto di utilizzo del cellulare almeno fino a 14 anni nelle scuole dei Paesi dell'Unione europea. La Commissione deciderà se fare o meno propria la proposta, gli Stati la discuteranno e i ministri dell'Istruzione dei paesi Ue eventualmente la approveranno. La presidenza polacca ha già sostenuto l'iniziativa e la Svezia ha già manifestato l'intenzione di appoggiare questo invito".

A dirlo a Rai Radio 1 è lo stesso ministro dell'Istruzione del governo di Giorgia Meloni "Poi si affronterà eventualmente il tema di estendere anche alle superiori il divieto, è un dibattito aperto - prosegue Valditara intervistato dal programma Formato famiglia -. E' un dibattito aperto, credo sia opportuno verificare l'opportunità di questa estensione". 

"Vogliamo difendere la salute dei ragazzi, gli studi dimostrano l' impatto fortemente negativo dell'abuso del cellulare sulla capacità di concentrazione, sulla memoria, sulla fantasia, sullo sviluppo cognitivo. Al G7 di Trieste lo scorso anno - ha proseguito il ministro Valditara - l'Ocse chiarì che l'uso del cellulare a scopi didattici incide negativamente persino sulle facoltà di apprendimento delle materie scientifiche".

"Quando poche ore dopo il nostro insediamento avevamo ricordato vecchia circolare sui cellulari, venimmo criticati; nelle indicazioni nazionali e nelle linee guida sull'educazione civica diciamo che nelle scuole va insegnato un uso corretto di tutti gli strumenti digitali, invitando gli studenti a fare attenzione ai rischi del web e dei social". Largo alla educazione digitale quindi, "sono strumenti di largo impiego", riflette il ministro. "Oggi la gran parte degli stati sta seguendo questa linea - prosegue - che è doverosa". Valditara esclude circolari su come e dove custodire tablet e cellulari durante le ore di lezione. "Credo che le scuole nella loro autonomia sappiano regolarsi sulle misure adeguate per affrontare il divieto di utilizzo - afferma - la misura più diffusa è l'armadietto da tenere in classe e quindi sotto vigilanza diretta; è un metodo efficace e trasparente e abitua anche i giovani a una forma di autoresponsabilizzazione, non credo sia il caso di disporre misure su questo punto". 

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