La Casa Bianca toglierà a Pete Hegseth la scelta del capo staff al Pentagono da parte del segretario alla Difesa degli Stati Uniti e selezionerà un candidato di sua iniziativa. Hegseth aveva suggerito di affidare la carica di capo dello staff al colonnello dei marine Ricky Buria dopo che il primo a ricoprire il ruolo, Joe Kasper, se n’era andato il mese scorso dopo una controversa indagine su una fuga di notizie che aveva portato all’espulsione di altri tre alti funzionari. Ma la Casa Bianca ha chiarito a Hegseth che Buria non verrà promosso a suo assistente più anziano al Pentagono, definendo Buria un peso per via della sua limitata esperienza come assistente militare e del suo ruolo ricorrente nei drammi interni all’ufficio. «Ricky non otterrà la posizione di capo», ha detto una delle fonti direttamente a conoscenza delle deliberazioni. «Non ha esperienza adeguata, manca di capacità politiche ed è ampiamente detestato da quasi tutti alla Casa Bianca che hanno avuto contatti con lui».
La Casa Bianca ha sempre selezionato i nominati politici nelle agenzie tramite l’ufficio del personale presidenziale, ma la decisione di bloccare la scelta di Hegseth in questo momento è insolita e riflette l’intenzione di Donald Trump di tenere Hegseth con sè, cercando di proteggerlo da ulteriori passi falsi.
Il Pentagono sta valutando di spostare la Groenlandia dalla supervisione del Comando europeo a quella del Comando settentrionale (Northcom) il comando militare responsabile della difesa nazionale degli Stati Uniti. Lo scrive l’emittente statunitense «Cnn», citando fonti anonime a conoscenza del dossier, e sottolineando che questa decisione implicherebbe un impegno di sicurezza più diretto nella regione. Il presidente Donald Trump ha detto più volte di voler acquisire la Groenlandia, affermando che gli Usa «ne hanno bisogno» per la sicurezza nazionale. Se la Groenlandia entrasse nel Northcom, sarebbe formalmente separata dalla Danimarca, che resta nel Comando europeo.