“Incontro terminato. Non si è concluso negativamente", un portavoce del ministero degli Esteri turco lo ha detto al termine dei colloqui, durati circa un'ora e dieci minuti, tra la delegazione russa e quella ucraina a Istanbul. Secondo il primo vice ministro degli Esteri ucraino Sergei Kyslytsia, invece, la Russia durante questo nuovo round di colloqui avrebbe respinto l'offerta di Kiev di un "cessate il fuoco incondizionato". "La parte russa ha continuato a respingere la proposta di un cessate il fuoco incondizionato", ha dichiarato in conferenza stampa.
Un'intesa, però, è stata raggiunta sugli ostaggi, come spiegato dal capo della delegazione ucraina a Istanbul Rustem Umerov al termine dei colloqui. Si tratta soprattutto di militari feriti e giovani. Le delegazioni si erano incontrate precedentemente lo scorso 16 maggio, quando fu raggiunto un accordo per lo scambio di mille prigionieri di guerra per parte. Ucraina e Russia, dunque, hanno concordato di scambiare tutti i prigionieri di guerra feriti o gravemente malati e di rilasciare tutti i soldati prigionieri di età compresa tra 18 e 25 anni. "Abbiamo concordato di scambiare tutti i prigionieri di guerra gravemente feriti e gravemente malati", ha dichiarato Umerov che, oltre ad annunciare lo scambio di prigionieri di età inferiore ai 25 anni, ha anche annunciato un altro accordo per lo scambio dei resti di 6.000 soldati di entrambe le parti caduti dietro le linee nemiche.
Secondo Kiev, comunque, solo un incontro tra i presidenti di Russia e Ucraina potrebbe davvero portare alla pace. "Le chiavi per risolvere il conflitto sono nelle mani dei leader dei due Paesi e possono essere risolte solo da un incontro di alto livello", ha dichiarato Umerov. Che poi ha fatto sapere di aver chiesto un nuovo incontro con gli inviati russi a fine mese, "tra il 29 e il 30 giugno" per discutere "la priorità del cessate il fuoco". Da parte sua, la Russia ha proposto una mini-tregua, un cessate il fuoco di due o tre giorni limitato ad alcuni settori, come riferito dalla Tass.