Una sparatoria avvenuta in una scuola di Graz, in Austria, ha causato la morte di almeno undici persone e il ferimento di altre 12. L’episodio si è verificato presso l’istituto Borg, situato in Dreierschützengasse. Le autorità hanno avviato un’ampia operazione di polizia intorno alle 10 di martedì mattina, con il coinvolgimento dell’unità speciale Eko-Cobra.
L’autore dell’attacco, un ex studente dell'istituto, 21 anni, austriaco, sarebbe stato trovato senza vita in uno dei bagni della scuola. La polizia conferma che si è trattato di un suicidio. Secondo la Kronen Zeitung, si considerava vittima di bullismo e non ha concluso gli studi. Testimoni hanno segnalato di aver udito numerosi colpi d’arma da fuoco all’interno dell’edificio, facendo scattare immediatamente l’allarme. Le forze speciali, allora, sono intervenute all’interno della struttura mentre insegnanti e studenti si trovavano barricati nelle aule. Sul luogo anche il ministro degli Interni austriaco, Gerhard Karner, per seguire da vicino la situazione.
Secondo le ricostruzioni del giornale austriaco Salzburger Nachrichten, l'assalitore aveva portato con sé due armi: una pistola e un fucile da caccia, legalmente detenuti. Non aveva precedenti e avrebbe acquistato una delle due armi poco prima dell'attacco. Stando ai media locali il giovane avrebbe lasciato un biglietto di addio. Nel frattempo il Paese ha annunciato tre giorni di lutto. Questo drammatico evento si verifica a pochi giorni di distanza dall’anniversario di un’altra tragedia avvenuta a Graz: il 20 giugno 2015, un uomo travolse la folla nel centro della città a bordo di un veicolo a 100 km/h, uccidendo tre persone, tra cui un ragazzo di 28 anni, una ragazza di 24 e un bambino di quattro anni.