Gay Pride, se sei di destra ti vietano di sfilare in corteo

di Mauro Zanonsabato 28 giugno 2025
Gay Pride, se sei di destra ti vietano di sfilare in corteo
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Al Gay Pride di Parigi, in programma oggi, i gay e le lesbiche di destra non sono benvenuti. Dopo la polemica sul manifesto dell’edizione 2025 della Marcia dell’Orgoglio Lesbico, Gay, Bisessuale, Trans Queer e Intersex (LGBTQI+), in cui un uomo bianco è tenuto “al guinzaglio” da militanti pro-Pal, Inter-Lgbt, l’associazione che organizza la sfilata, vuole vietare a un’associazione Lgbt di destra, Eros, di partecipare. E ha avvertito le autorità francesi che la manifestazione non inizierà se i membri di Eros saranno presenti nel corteo. «È fuori discussione che un collettivo transfobo possa marciare e disturbare l’evento», ha dichiarato a Libération Clara Privé, vicepresidente di Inter-Lgbt, prima di aggiungere: «Le 130 associazioni partecipanti sono d’accordo sul fatto che rimarranno al loro posto finché Eros sarà autorizzato a marciare».

Presentandosi come una maggioranza silenziosa di gay patrioti che si oppongono alle derive woke di certe associazioni Lgbt, all’immigrazione di massa in provenienza da Paesi con gravi problemi di omofobia e all’islamizzazione della Francia, Eros, attraverso il suo presidente, Yohan Pawer, ha annunciato lo scorso 11 giugno la volontà di partecipare alla Marcia dell’Orgoglio di Parigi. Ma da allora sono piovuti anatemi e minacce contro l’associazione Lgbt di destra, di cui fa parte anche Mila, studentessa lesbica balzata al centro delle cronache nel 2021 quando mosse alcune critiche sui social contro l’islam (oggi vive sotto scorta per le minacce di morte degli islamisti). «La strada non appartiene a loro e noi ci saremo», ha affermato su X Yohan Pawer. Quest’ultimo ha detto di essere «in contatto con uno dei consiglieri di Bruno Retailleau», il ministro dell’Interno, assicurando che il suo collettivo avrà la protezione di «una cinquantina di Crs», i poliziotti antisommossa. In supporto degli organizzatori, sono arrivati i soliti intellò.

In un appello sul Monde, la scrittrice Virginie Despentes, il sindaco di Lione Grégory Doucet e l’ex candidato francese dell’Eurovision Bilal Hassani, hanno chiesto di vietare la partecipazione di Eros e dei suoi militanti. «In questo clima di ostilità, il tentativo di un gruppo identitario francese di appropriarsi della Marcia dell’Orgoglio di Parigi si inserisce in una più ampia strategia di banalizzazione dell’estrema destra e dei suoi codici, anche all’interno di mobilitazioni storicamente costruite contro di essa», protestano i firmatari, ricordando lo slogan dell’edizione 2025 del Gay Pride, ossia “Contro l’internazionale reazionaria”.

I firmatari puntano il dito anche contro il presidente di Eros, «colpevole» di essere «un ex candidato del partito di Éric Zemmour, Reconquête», e di essere «vicino al Rassemblement national», la formazione di Marine Le Pen. L’associazione guidata da Power, fondata nel 2024, conta attualmente 200 militanti in tutta la Francia. Sul suo sito ufficiale, Eros denuncia la propaganda «sull’identità di genere e la transidentità» e «le pericolose rivendicazioni di alcuni attivisti Lgbt, come la Gpa», l’utero in affitto per le coppie omosessuali. Il prefetto di Parigi, Laurent Nuñez, ha ricordato agli organizzatori del Paris-Pride il principio fondamentale della libertà di manifestare. Il rischio di incidenti durante la marcia di oggi è molto alto.

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