Il Giappone s’è lasciato alle spalle le limitazioni militari ereditate dal suo status di potenza sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale. Dopo aver negli ultimi anni accelerato il riarmo col beneplacito degli Stati Uniti in funzione di bastione per arginare la Cina, ora si sta dotando perfino di un missile d'attacco ipersonico. S’aggiungerà così al club di nazioni, come Russia, Cina e Usa, dotate di vettori la cui velocità superi di almeno cinque volte quella del suono, ovvero Mach 5. Mentre la Marina cinese intensificava le sue esercitazioni nel Pacifico, l’esercito nipponico ha presentato il prototipo del suo primo missile balistico. Si chiama HVGP, da Hyper Velocity Gliding Projectile, ed è stato realizzato dalla Mitsubishi e dall’agenzia ATLA (Advanced Technology and Logistics Agency), o Boei Sobi-cho in giapponese, ramo del Ministero della Difesa di Tokyo per l’acquisizione di armamenti avanzati.
E' un missile lanciabile da rampa mobile montata su un autocarro a otto ruote, che porta due container erigibili, ciascuno contenente un HVGP. Si stima che sia lungo otto metri. $ accelerato da un motore a razzo fino a quota stratosferica. Sganciato il primo stadio esaurito, la testata prosegue verso il bersaglio con una lunga planata ipersonica e con correzioni di rotta. Il principio della testata planante ipersonica è il medesimo dell’Avangard russo e del Dark Eagle americano e permette attacchi fulminei rendendo più difficile l’intercettazione dalle difese antimissile. Non è stata divulgata la velocità precisa, ma si dice solo che è superiore a Mach 5, cioè 6.400 km/h. La precisione è assicurata da un sistema di guida satellitare integrato a giroscopi, mentre per l’avvicinamento finale si sfrutterebbe anche un sensore all’infrarosso. La prima versione dell’HVGP ha una gittata compresa fra 500 e 900 chilometri, che permette una difesa costiera avanzata nei confronti della flotta cinese. Infatti il missile è pensato per distruggere sia obbiettivi navali, sia bersagli terrestri.
In particolare, avrebbe submunizioni perforanti adatte a sfondare gli spessi ponti di una grande portaerei. $ chiaro che nel mirino ci sono le portaerei cinesi, attualmente due in servizio, una terza in collaudo ma quasi pronta e una quarta in costruzione. La versione base dell’HVGP è stata collaudata in segreto con l’aiuto degli Stati Uniti, dato che i primi lanci di prova sono stati ospitati in un poligono della California fra agosto 2024 e gennaio 2025. L’arma entrerà in servizio nel 2026 con reggimenti dell’esercito giapponese stanziati nel Kyushu e nell’Hokkaido, la più meridionale e la più settentrionale delle quattro grandi isole metropolitane del Giappone, in modo da fare da deterrente verso le forze navali cinesi, sul versante Sud, ma anche verso quelle russe, a Nord, provenienti dalla base di Vladivostok. Più avanti, dopo il 2027, arriveranno versioni potenziate dell’HVGP, con gittata portata a 2.000 e poi 3.000 chilometri, in cui la testata verrà perfezionata con la tecnologia “waverider” studiata dagli americani, che consente al veicolo ipersonico, letteralmente, di “cavalcare” la propria stessa onda d’urto sonica. Con le versioni potenziate, il Giappone potrà colpire basi navali e aeree della costa cinese e anche parte dell’entroterra.
Che la flotta di Pechino impensierisca Tokyo lo si è visto pochi giorni fa, quando le portaerei cinesi Liaoning e Shandong hanno compiuto grandi esercitazioni in acque limitrofe alle isole giapponesi di Iwo Jima e Minamitorishima, facendo effettuare ai loro aerei imbarcati un totale di 1.120 decolli e appontaggi. Anche Taiwan è sul chi vive e il suo ministro della Difesa, Wellington Koo, ha annunciato esercitazioni con mobilitazione di riservisti per mostrare la prontezza dell’isola nel resistere a un’aggressione cinese.