Una squadra di esperti incaricata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, la Commissione d'inchiesta sui territori palestinesi occupati e Israele, ha concluso che Israele sta commettendo un genocidio a Gaza.
La commissione ha pubblicato un report che chiede alla comunità internazionale di porre fine al genocidio e ad adottare misure per punire i responsabili. Né la commissione (composta da 3 membri) né il Consiglio Onu (composto da 47 Paesi membri) possono intraprendere azioni contro un Paese, tuttavia le conclusioni potrebbero essere utilizzate dai procuratori della Corte penale internazionale (Cpi) o della Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite. Israele ha respinto con fermezza le accuse di genocidio mosse, definendole una "calunnia antisemita".
La Commissione d'inchiesta sui territori palestinesi occupati e Israele, creata quattro anni fa, ha ripetutamente documentato presunte violazioni dei diritti umani sia a Gaza, dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023 in Israele guidati da Hamas, sia in altre zone palestinesi. Il team che ha redatto il report è guidato dall'ex capo dell'Onu per i diritti umani, Navi Pillay, e il documento costituisce anche il messaggio finale del gruppo, visto che tutti e 3 i membri hanno annunciato a luglio che si sarebbero dimessi, citando motivi personali e la necessità di un cambiamento. Il team è stato incaricato dal Consiglio per i diritti umani, il massimo organo delle Nazioni Unite in materia di diritti umani, ma non parla a nome delle Nazioni Unite. Israele ha rifiutato di collaborare con la commissione e ha accusato quest'ultima di parzialità anti-israeliana. All'inizio di quest'anno, l'amministrazione Trump, alleata chiave di Israele, ha ritirato gli Stati Uniti dal Consiglio Onu per i diritti umani.
Come detto, Israele ha "categoricamente respinto" il rapporto di una commissione d'inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite definendolo "parziale e mendace" e chiedendo "l'immediato scioglimento di questa commissione d'inchiesta", come dichiarato il ministero degli Esteri in una nota.