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Russia, "missili ipersonici Kinzhal puntati sul Tallin": i 12 minuti di terrore

di Claudio Brigliadori sabato 20 settembre 2025

2' di lettura

Dopo i droni sui cieli della Polonia, i Mig-31 russi che entrano nello spazio aereo della Lituania. E un tam tam che terrorizza la Nato: i missili ipersonici di Mosca sono puntati su Tallinn, la capitale estone e bastione orientale dell'Alleanza atlantica. Uno scenario da guerra fredda che, come da mesi sta accadendo a tutto il confine europeo, sta diventando sempre più calda. 

Quanto accaduto nel Baltico, con i 3 caccia militari russi che all'improvviso hanno deviato sull'isola lettone di Vaindloo violando lo spazio aereo estone viene considerata dagli esperti qualcosa in più di una "provocazione". Primo: perché i Mig sembravano puntare direttamente su Tallinn. Secondo: perché i jet, spiega Repubblica, sono "gli unici in grado di lanciare i missili ipersonici Kinzhal, contro cui l'Occidente non ha praticamente difese". E i Mig avrebbero impiegato pochi secondi ad attraversare il Paese e colpire la capitale.

In quei secondi di panico, è balenata l'ipotesi che i russi stessero dirigendosi verso la base Nato di Amari, la più vicina al confine russo. Ad aumentare l'inquietudine dei vertici atlantici il fatto che l'Estonia "non dispone né di un'aviazione, né di batterie contraeree: viene protetta dalla Nato, con reparti delle altre nazioni che si alternano ogni quattro mesi".

L'allarme è stato subito trasmesso alla base di Amari, dove sono da luglio sempre pronti al decollo quattro F-35 italiani, "con equipaggi provenienti dal 32° stormo di Amendola (Foggia) e dal 6° stormo di Ghedi (Brescia) - ricorda sempre Repubblica -. Due caccia sono sempre in pre-allerta, con quattro missili aria-aria nella stiva, mentre piloti e tecnici restano nell'hangar pronti a decollare in tre-quattro minuti quando suona la sirena dello scramble".

Il retroscena parla di uno scenario "a un passo dalla guerra: i Mig-31 stavano girando intorno a Tallinn, a circa trenta chilometri dalla loro base. Sono tempi e distanze straordinarie, tipiche delle sfide ravvicinate chiamate dogfight e rese celebri dal film Top Gun". Per evitare l'escalation, i caccia italiani hanno eseguito una manovra larga semplicemente per farsi avvistare dai piloti russi e scongiurare in questo modo il più possibile il rischio, altissimo, di un incidente militare dalle conseguenze gravissime. "I Mig-31 sono rimasti nello spazio aereo estone per dodici minuti: un periodo troppo lungo per i tempi di reazione previsti dell'Alleanza", si sottolinea delineando un orizzonte di sfida estrema. Il messaggio che Vladimir Putin ha lanciato all'Europa e all'Occidente, nella sua brutalità, è molto semplice: "Possiamo colpire quando e dove vogliamo".

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