Il generale britannico Sir Richard Shirreff, già vice comandante supremo della Nato in Europa, ha trattegiato sul Daily Mail il più cupo degli scenari bellici. Nel dettaglio, si tratta del possibile attacco coordinato di Russia e Cina, le due super-potenze che, secondo Shirreff, in soli cinque giorni potrebbero cambiare radicalmente l’ordine mondiale, il tutto a sfavore dell'Occidente.
Secondo Shirreff, Mosca potrebbe muoversi non per scelta autonoma ma su impulso di Pechino, interessata a conquistare Taiwan. Putin, pur riluttante a fare da comprimario, potrebbe accettare il gioco cinese per garantirsi sostegno militare ed economico: l'ipotesi è che, nel momento in cui la Cina attaccherà Taiwan, la Russia possa fare lo stesso in Europa, per tenere occupate le forze occidentali su un altro fronte.
La simulazione in ipotesi prende avvio il 3 novembre 2025, con un massiccio blackout informatico che paralizza la Lituania e si estende ai vicini Paesi baltici. Disordini e panico aprono la strada all’intervento di Mosca: dal giorno successivo le truppe di Kaliningrad si ammassano al confine e puntano al corridoio di Suwalki, crocevia vitale tra Polonia e Lituania.
La Nato invoca l’articolo 5, ma fatica a reagire. Nel frattempo gli Stati Uniti, sotto la guida di Donald Trump, esitano a intervenire. E sarebbe proprio allora che la Cina potrebbe scendere apertamente in campo, inviando armi alla Russia e attaccando Taiwan con missili, droni e forze speciali.
Il 7 novembre, secondo Shirreff, Washington potrebbe rinunciare alla difesa militare dell’isola, optando solo per sanzioni economiche, applicate con scarso rigore dagli alleati europei. Risultato: Pechino ottiene Taiwan, Mosca consolida il controllo sui Baltici e la Nato appare disgregata. Shirreff sottolinea che si tratta di un’ipotesi, non di una previsione. Ma la sua analisi mette in guardia: se non rafforzata e coesa, l’Alleanza Atlantica potrebbe non reggere a uno scenario di crisi simultanea tra Europa orientale e Pacifico.