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Charlie Kirk, la vedova perdona il killer. Trump no: "Io odio i miei nemici"

di Claudio Brigliadorilunedì 22 settembre 2025
Charlie Kirk, la vedova perdona il killer. Trump no: "Io odio i miei nemici"

(LaPresse)

3' di lettura

In lacrime, completo pantalone bianco e top nero: Erika Kirk ricorda il marito Charlie Kirk, l'attivista trumpiano ucciso alla Utah Valley University con un colpo di fucile, e commuove l'America e il mondo. 

"Perdono l'assassino - spiega con voce tremante allo State Farm Stadium di Glendale, Arizona, al grande evento commemorativo per il fondatore di Turning Point Usa, davanti a quasi200mila persone - perché è ciò che ha fatto Cristo" e perché è ciò che il defunto avrebbe fatto. "Mio marito Charlie voleva salvare i giovani uomini, proprio come quello che gli ha tolto la vita", ha detto la vedova Kirk. "Sulla croce, il nostro Salvatore disse: 'Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno!' Quel ragazzo, quel giovane uomo, io lo perdono!". "Lo perdono perché è ciò che Cristo ha fatto ed è ciò che avrebbe fatto Charlie. La risposta all'odio non è l'odio. La risposta, come sappiamo dal Vangelo, è l'amore".

Di tenore opposto le parole di Donald Trump, che sale sul palco accolto dall'ovazione dei presenti, al grido "Usa! Usa!" e parla protetto da un vetro anti-proiettile: Charlie, sottolinea, "non odiava i suoi oppositori" e "voleva il meglio per loro. E' su questo punto che non ero d'accordo con Carlie, io odio i miei avversari e non voglio il meglio per loro. Mi dispiace Erika", ha aggiunto rivolgendosi alla vedova. "Charlie Kirk ora è un martire per la libertà dell'America. So di parlare a nome di tutti i presenti qui oggi quando dico che nessuno di noi dimenticherà mai Charlie. E nemmeno la storia lo dimenticherà". A Charlie "darò presto la medaglia d'onore civile, l'onoreficenza più importante del nostro paese" perché "è un gigante, un martire della libertà". Il presidente poi attacca la sinistra radicale, a cui attribuisce "largamente la violenza di questi anni", ribadendo che il dipartimento di Giustizia ha avviato indagini sulle organizzazioni di sinistra. "E' solo l'inizio", rimarca, senza entrare nei dettagli ma lanciando un avvertimento al Paese. 

"Diremo la verità ogni giorno. Per Charlie ricostruiremo la grandezza dell'America. E' un eroe dell'America e un martire per la fede cristiana", ribadisce anche il vicepresidente JD Vance. "Mi sento di parlare per l'intero stadio nel dire: Erika ti vogliamo bene e saremo sempre al tuo fianco", ha aggiunto. "Il malvagio assassino che ci ha portato via Charlie si aspettava che oggi celebrassimo un funerale, e invece, amici miei, abbiamo avuto una rinascita e una celebrazione di Charlie Kirk e del suo Signore, Gesù Cristo", ha aggiunto. "Hanno cercato di mettere a tacere Charlie, ma noi oggi parleremo per Charlie ancora più ad alta voce. Diremo la verità ogni giorno. Peer Charlie ricostruiremo la grandezza dell'America. 

Il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha definito Kirk un "patriota e leader". "Charlie - ha detto - aveva grandi progetti, ma Dio ne aveva un ancora più grande". Nel suo messaggio allo stadio di Glendale, Arizona, Hegseth ha definito questo il "punto di svolta", richiamando il nome dell'organizzazione fondata dall'attivista, Turning Point Usa. L'ex candidato presidenziale repubblicano Ben Carson ha invece evocato un "complotto comunista" per sovvertire il Paese. Nel suo intervento dal palco dello stadio di Glendale, Arizona, Carson ha parlato di "cospirazione comunista che da decenni sta provando a cambiare la cultura dell'America". Da giorni la base Maga e il governo sostengono che l'attentatore di Kirk sia legato alla sinistra, nonostante non siano ancora state trovate prove. Tyler Robinson, 22 anni, arrestato trentatre' ore dopo 'attentato, la sera dell'11 settembre, con l'accusa di aver ucciso l'attivista conservatore, viene da una famiglia mormone e trumpiana. (AGI)Nwy/Tig 212210 SET 25 NNNN

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