Colpo basso per Greta Thunberg. L'attivista svedese, salita a bordo della Global Sumud Flotilla direzione Gaza, non potrà contare sull'aiuto della Svezia. A dirlo chiaro e tondo è stato il ministero degli esteri di Stoccolma. Quest'ultimo - secondo La Stampa - ribadisce di non avere nessuna "possibilità di fornire assistenza consolare in mare". I funzionari dell’ambasciata svedese a Tel Aviv, come già fatto a giugno, si limiteranno a presenziare, se interpellati, qualora Israele dovesse fermare e detenere, seppur brevemente, Greta e gli altri attivisti di Stoccolma a bordo delle navi. Non solo, perché il ministero sconsiglia anche qualsiasi viaggio a Gaza da dieci anni.
Da fonti diplomatiche europee, La Stampa è venuta a sapere che i funzionari svedesi non hanno partecipato alle riunioni di coordinamento dei diversi paesi i cui cittadini sono a bordo delle navi che compongono la flotilla, per trovare una linea di condotta comune. Insomma, la Svezia non andrà in soccorso della Flotilla se questa sfiderà il blocco navale di Israele.
Una presa di posizione che non si discosta di molto da quella italiana. L'Italia a riguardo è stata chiara: tra le cento e le centoventi miglia nautiche di distanza dalle coste della Striscia di Gaza, la nave Alpino della Marina militare italiana - che al momento segue a distanza le imbarcazioni per eventuali soccorsi - invierà una comunicazione alla Global Sumud Flotilla in cui sarà specificato, in sintesi, che la nave militare ferma in quella zona la propria navigazione e per loro proseguire sarà pericoloso.