Parole enigmatiche quelle pronunciate da Vladimir Putin. Il presidente russo, in un discorso al Club Valdai, ha riferito che "viviamo un tempo in cui tutto sta cambiando molto velocemente" e bisogna essere "pronti a tutto quello che può succedere". Citato dall'agenzia Ria Novosti, lo zar ha poi sottolineato che lo sviluppo di un mondo multipolare è "una diretta conseguenza dei tentativi dell'Occidente di mantenere l'egemonia sul mondo". "La Russia - ha affermato ancora il capo del Cremlino - ha dichiarato per due volte di essere pronta a entrare nella Nato, ed era pronta a cooperare con i partner occidentali, ma le sue proposte sono state respinte perché gli occidentali "non erano pronti ad abbandonare i loro stereotipi".
L'Occidente, ha insistito, "non era pronto a rinunciare alla sua egemonia e non ha potuto resistere alla tentazione del potere assoluto". E ancora, sempre contro il Patto Atlantico: "Tutti i paesi della Nato sono in guerra con la Russia e non ne fanno mistero". Secondo il presidente russo, gli istruttori dell'Alleanza "sono coinvolti non solo nell'addestramento delle forze armate ucraine, ma anche nell'attuazione delle decisioni".
Ancora una volta lo zar getta fango sull'Occidente con parole inquietanti sul futuro. Non a caso a lanciare l'allarme ci ha pensato Mark Rutte. Il segretario generale della Nato alle telecamere del Tg1 ha ribadito che "siamo tutti in pericolo, i più avanzati missili russi potrebbero colpire Roma, Amsterdam o Londra a cinque volte la velocità del suono. Significa che siamo tutti nel fianco Orientale". Putin è "già il nostro principale avversario, la principale minaccia nel lungo periodo", ha concluso.