"Abbiamo il mandato di abbattere i droni". Il Consiglio europeo informale in svolgimento a Copenaghen non era ancora cominciato, ma la premier danese Mette Frederiksen, padrona di casa, avverte già la Russia: non verranno più tollerate violazioni dello spazio aereo nazionale.
Per i leader dei Paesi Ue riuniti nella capitale danese sarà una lunga serata. Terminato il dibattito sulla difesa europea, il confronto sull'Ucraina ha registrato subito toni particolarmente "intensi" e per questo, fanno sapere fonti comunitarie, quasi sicuramente la riunione riprenderà dopo la cena con il re e la regina di Danimarca, intorno alle 21.30. Nel frattempo, però, la Frederiksen ha già messo le carte sul tavolo.
L'Ue, sottolinea la premier, sta fronteggiando una guerra ibrida contro la Russia e pertanto è necessario agire di conseguenza. "Io spero che tutti ora riconoscano che c'è una guerra ibrida - ha detto - un giorno tocca alla Polonia, un altro giorno alla Danimarca e la prossima settimana probabilmente vedremo sabotaggi o droni volare da qualche altra parte". "C'è solo un Paese disposto a minacciarci ed è la Russia - ha aggiunto - quindi abbiamo bisogno di una risposta molto forte". Frederiksen ha inoltre dichiarato di essere "favorevole" all'abbattimento dei droni che violano lo spazio aereo nazionale. "In Danimarca esiste un mandato per cercare di eliminarli. Naturalmente, bisogna farlo nel modo giusto", ha detto ai giornalisti.
Più che di un semplice "muro di droni", ha puntualizzato invece il presidente francese Emmanuel Macron ricordando l'auspicio del presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, l'Unione deve dotarsi di "un insieme di osservazione, di allerta precoce, di difesa e capacità di deterrenza". La formula coniata da Ursula è una semplificazione, dietro la quale si nasconde una realtà assai "più complessa". "Questo - ha continuato Macron - è quello che stiamo facendo. In ogni caso stiamo andando avanti a tappe forzate per avere capacità aggiuntive di droni, prima per aiutare l'Ucraina, ma anche per noi stessi e per sviluppare sistemi anti-droni sempre più efficienti".
Il capo dell'Eliseo diffida "di termini talora un po' frettolosi. Le cose sono più sofisticate, più complesse. In realtà abbiamo bisogno di sistemi di allerta precoce, avanzati, per anticipare meglio la minaccia". Questi sistemi, ha ricordato ancora, "esistono tecnicamente: dobbiamo svilupparli congiuntamente. Dobbiamo dissuadere con capacità di tiro a lungo raggio, con capacità balistiche europee. Abbiamo bisogno di più sistemi di difesa con rilevamento dei droni. C'è innovazione, ma anche capacità di produzione europea. La deterrenza nucleare è parte di questo insieme", ha concluso.