Aliona Polyn, nata Elena Sulikova (1980), autoproclamata “strega di Putin” e fondatrice dell’“Impero delle Streghe Più Potenti”, è stata condannata a due anni di carcere per estremismo. I rituali per proteggere Vladimir Putin non l’hanno salvata.Dal 2015 gestiva un vero business occulto: corsi per aspiranti streghe, cartomanzia, evocazione spiriti, “articoli magici” venduti nel negozio “Miracoli” a Ivanteevka. Nel 2019 organizzò a Mosca una “convention delle streghe” per “aumentare gli indici di gradimento di Putin”, replicata negli anni con il patrocinio dell’ufficio del sindaco e di alcuni deputati. Invitata regolarmente in TV, era diventata “la principale strega russa” per i media statali.Il declino iniziò con le critiche del deputato ultraconservatore Vitalij Milonov, che la definì “ciarlatana” e “pazza”.
Lei lo denunciò e vinse… un rublo. Il colpo decisivo, come racconta Repubblica, arrivò con il libro “Il mio nome è Assenzio”, accusato di denigrare i sacerdoti ortodossi, minacciare i credenti e incitare alla violenza.Arrestata un anno fa per “incitamento all’odio” e “inviti ad attività estremiste”, al processo Polyn ha ammesso tutto, promesso di abbandonare l’esoterismo e citato problemi psichici, marito e figlia a carico. Inutilmente: un mese fa il tribunale l’ha condannata al carcere.
L’avvocato spera nel rilascio anticipato, visto il tempo già trascorso in custodia cautelare.Da “strega preferita di Putin” a detenuta: i sortilegi per il Cremlino non hanno protetto la donna che giurava di aver ereditato i poteri dalla nonna guaritrice e di aver ipnotizzato il primo paziente a 9 anni.