È stata una sostanziale convention della libertà, quella che è maturata, ieri, intorno alla consegna dell’edizione 2025 del “Milton Friedman International Prize”, cerimonia che si è svolta a Roma. Il riconoscimento, assegnato dal Milton Friedman Institute, in collaborazione con il movimento Students for Liberty e il quotidiano Il Tempo, è andato a Edmundo González Urrutia, leader in esilio della dissidenza anticomunista venezuelana che, secondo gli osservatori internazionali, è il vero vincitore alle elezioni presidenziali del 2024, esito però usurpato dal dittatore Nicolas Maduro.
Gonzalez è un «freedom fighter», un combattente per la libertà, lo definisce il direttore del Tempo, Daniele Capezzone, aprendo la cerimonia, cui ha assistito, tra gli altri, Giampaolo Angelucci, presidente del consiglio di amministrazione del quotidiano. Il filo teso della libertà viene sottolineato da Mariela Magallanes, ex deputata all’Assemblea Nazionale del Venezuela. Definisce il regime di Maduro come una «narco dittatura», che «comprime libertà economiche fondamentali».
Magallanes affronta un tema nodale, e cioè il fatto che la presenza della dittatura a Caracas costituisce un «fulcro del disordine economico globale». E sottolinea: «Quando il nostro Paese sarà liberato ci auguriamo che molti italiani vengano a investire in Venezuela, così come avvenuto in passato». E l’appello: «Impegniamoci insieme per un mondo libero». Toccante anche il videomessaggio di Maria Corina Machado, premio Nobel per la pace quest’anno e alleata di Gonzalez nella lotta per la libertà in Venezuela.
Il riconoscimento è uno sguardo «a tutti i venezuelani che, con coraggio civico e convinzione morale, hanno affrontato una delle tirannie più perverse e distruttive del continente». Hanno fatto arrivare un messaggio anche la Presidente dell’Europarlamento Robera Metsola e il Presidente dell’Argentina Javier Milei, che è stato insignito dello stesso premio lo scorso anno. L’Europarlamento è molto impegnato per la causa della libertà venezuelana e Metsola osserva quindi che il premio a Gonzales evidenzia «l’importanza della libertà, della democrazia e dello stato di diritto in un momento in cui questi principi fondamentali sono messi alla prova in molte parti del mondo». Milei, dal suo canto, rivolgendosi a Gonzalez scrive che il premio «riconosce la lotta silenziosa e coraggiosa per la pace nella tua nazione».
Interviene anche la senatrice Cinzia Pellegrino, di Fratelli d’Italia, della Commissione straordinaria diritti umani: «Vogliamo un Venezuela con la speranza. Vogliamo che gli 8 milioni di venezuelani che hanno scelto la fuga possano tornare presto in Patria». Commenta l’assegnazione del premio anche Roberto Bagnasco, presente in platea, Capogruppo di Forza Italia in Commissione difesa: «La presenza di Gonzalez a Roma per il Milton Friedman International Prize 2025 è un segnale forte: la libertà, la democrazia e lo Stato di diritto non possono essere repressi». Il senso del premio lo spiega Alessandro Bertoldi, direttore esecutivo del Friedman Institute: «La libertà è la più potente forza di rigenerazione morale, civile ed economica». La leadership di Gonzalez, «ha restituito al Venezuela un’immagine di serietà e speranza».
Il direttore esecutivo dell’Istituto Friedman ricorda anche Alberto Trentini, operatore umanitario italiano detenuto in Venezuela e l’impegno del governo italiano per riportarlo a casa. Gonzalez, dopo aver ricevuto il riconoscimento, svolge una breve prolusione: «Il protagonista di questa lotta è il mio Paese, e io ho soltanto l’onore di ricevere il premio in suo nome. Lo dedico a tutti i miei compatrioti, e in particolare a chi non ha mai smesso di combattere per la libertà, e in particolare a quegli eroi che sono stati sequestrati da un regime criminale». Quello che si è svolto ieri a Roma è dunque un evento di rilevanza, considerando la centralità che il dossier venezuelano assume in queste settimane anche con le iniziative anti-maduriste del presidente americano Donald Trump.