Tra Russia e Ucraina è stato risolto il "90%" delle questioni. Lo hanno riferito due alti funzionari Usa in una call alla quale ha partecipato anche LaPresse, nella quale è stato fatto il punto sui colloqui avvenuti a Berlino. All'Ucraina verranno offerte "robuste" garanzie di sicurezza, in linea con "l'Articolo 5" del Trattato della Nato. I funzionari Usa si sono detti convinti che "i russi accetteranno le garanzie di sicurezza per Kiev nell'accordo finale". I funzionari Usa hanno riferito inoltre che "gli europei hanno espresso grande apprezzamento per la disponibilità del presidente Trump ad affrontare la questione e a offrire tali garanzie". E tuttavia, hanno aggiunto, "queste garanzie non rimarranno valide per sempre. Sono disponibili in questo momento, a condizione che si raggiunga un accordo".
Un documento giuridicamente vincolante sulla non adesione dell'Ucraina alla Nato è stata la pietra angolare dei negoziati per la risoluzione della questione Ucraina. È quanto ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa russa Tass. "Naturalmente questa questione è fondamentale e merita un'attenzione particolare rispetto alle altre. È proprio questo il senso del processo negoziale e vorrei sottolineare ancora una volta che non intendiamo condurlo in modo plateale", ha affermato Peskov, rispondendo alla domanda su chi la Russia si aspetti che fornisca garanzie giuridicamente vincolanti riguardo alla non adesione dell'Ucraina alla Nato. "Mi aspetto passi in avanti", ha detto il premier.
"È chiaro che non tutte le questioni sono facili. Alcune sono molto difficili, come quella territoriale. È importante che tutti lavoriamo per affrontarle in modo leale. Ci sono posizioni ancora diverse, lo dico in modo franco, ma tutti sono disposti a lavorare in modo costruttivo per trovare soluzioni", ha dichiarato Volodymyr Zelensky, in cancelleria a Berlino con Friedrich Merz. Il presidente ha sottolineato che l'Ucraina "è pronta lavorare in modo costruttivo per arrivare a un risultato finale".
Intanto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è giunta all’aeroporto di Berlino-Brandeburgo, accolta dall’ambasciatore d’Italia a Berlino Fabrizio Bucci, per partecipare al vertice dei leader sull’Ucraina. La premier si trasferirà adesso alla Cancelleria Federale dove verrà accolta dal Cancelliere della Repubblica Federale di Germania. Dopo l’accoglienza, è prevista la foto di famiglia e a seguire la cena di lavoro dei leader.
I leader europei riuniti a Berlino per il vertice sull'Ucraina ribadiscono l'impegno comune, insieme agli Stati Uniti, a sostenere Kiev sul piano della sicurezza e della ripresa economica nel quadro di un accordo per porre fine alla guerra. È quanto si legge nella dichiarazione firmata dai leader Ue presenti al vertice. Nel documento si sottolinea che: "Sia i leader statunitensi sia quelli europei si sono impegnati a lavorare insieme per fornire solide garanzie di sicurezza e misure di sostegno alla ripresa economica dell'Ucraina nel contesto di un accordo per porre fine alla guerra". Ciò includerebbe impegni a: "Fornire un sostegno continuativo e significativo all'Ucraina per rafforzare le sue forze armate, che dovrebbero rimanere a un livello di pace di 800.000 unità, in modo da poter dissuadere i conflitti e difendere il territorio ucraino; Costituire una 'forza multinazionale per l'Ucraina' a guida europea, composta da contributi di Paesi disponibili nell'ambito della Coalizione dei Volenterosi e sostenuta dagli Stati Uniti. Essa assisterà nella rigenerazione delle forze ucraine, nella protezione dei cieli dell'Ucraina e nel sostegno alla sicurezza marittima, anche operando all'interno dell'Ucraina".
E ancora: "Istituire un meccanismo di monitoraggio e verifica del cessate il fuoco guidato dagli Stati Uniti, con partecipazione internazionale, per fornire un allarme tempestivo in caso di futuri attacchi e per attribuire e rispondere a eventuali violazioni, insieme a un meccanismo di de-conflitto volto a individuare azioni di reciproca de-escalation a beneficio di tutte le partii; Assumere un impegno giuridicamente vincolante, subordinato alle procedure nazionali, ad adottare misure per ristabilire la pace e la sicurezza in caso di un futuro attacco armato". Tali misure, si legge ancora nel documento, "possono includere l'uso della forza armata, assistenza informativa e logistica, nonché azioni economiche e diplomatiche". Viene inoltre messo nero su bianco l'impegno a "investire nella futura prosperità dell'Ucraina, rendendo disponibili risorse significative per la ripresa e la ricostruzione, promuovendo accordi commerciali reciprocamente vantaggiosi e tenendo conto della necessità che la Russia risarcisca l'Ucraina per i danni causati. In questo contesto, i beni sovrani russi nell'Unione europea sono stati immobilizzati; Sostenere con forza l'adesione dell'Ucraina all'Unione europea".