A distanza di anni dalla morte di Jeffrey Epstein avvenuta il 10 agosto del 2019, arrestato e condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minori. Il suo nome torna a occupare le prime pagine con la pubblicazione di nuovi materiali provenienti dagli archivi sequestrati nelle sue proprietà.
La Commissione di Vigilanza della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha diffuso decine di fotografie e documenti che aggiungono nuovi elementi a uno dei casi giudiziari più oscuri degli ultimi decenni. Tra le immagini compaiono scatti in cui sul corpo di una donna sono riportate frasi tratte da Lolita, il romanzo di Vladimir Nabokov incentrato sulla relazione tra un adulto e una minorenne. Un riferimento che, per molti osservatori, richiama in modo esplicito la natura delle accuse che avevano portato all’arresto del finanziere americano per traffico e abusi sessuali su minori.
Nei documenti figurano anche numerose carte d’identità e passaporti stranieri, recuperati durante le perquisizioni. In mezzo a questi spicca una patente di guida italiana, la cui presenza ha attirato l’attenzione dei media. Al momento non è noto a chi appartenesse il documento ma la sua comparsa conferma la dimensione internazionale della rete di relazioni costruita da Epstein negli anni. Tra i materiali pubblicati c’è anche lo screenshot di una conversazione in cui si parla dell’invio di ragazze, con riferimenti a compensi e caratteristiche fisiche. La diffusione dei nuovi file arriva mentre Ghislaine Maxwell, ex collaboratrice di Epstein già condannata a 20 anni di carcere, ha chiesto una revisione della sua condanna, sostenendo che la pubblicazione dei documenti possa influire sulla correttezza del procedimento giudiziario. Molti documenti restano ancora secretati ma la comparsa di dettagli come le citazioni da Lolita e la patente italiana aggiunge nuovi interrogativi.