"Credo che sia Putin che Zelensky vogliano trovare un accordo. Tutti vogliono lo stesso risultato, arrivare alla pace in Ucraina quanto prima". È un Donald Trump ottimista quello che ha accolto il leader di Kiev nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, per l'atteso vertice sul piano di pace per l'Ucraina.
Il presidente degli Stati Uniti ha assicurato che il capo del Cremlino "è molto serio" riguardo alla pace. Anche se il negoziato resta "molto complesso", ha ammesso il tycoon, sottolineando che "non ci sono scadenze" e che al centro delle discussioni ci sono "forti garanzie di sicurezza" per Kiev, una questione nella quale gli europei saranno "molto coinvolti". "Se oggi ci sarà un accordo? Dipende, credo che abbiamo le basi", ha aggiunto Trump. Tra i punti discussi nell’incontro "c'è anche la questione territoriale", ha chiarito Zelensky, elogiato da Trump per aver "lavorato duramente" ed essere "molto, molto coraggioso".
Nel 'menu' del vertice di Mar-a-Lago, anche una chiamata con i leader europei, definiti dal tycoon "persone fantastiche". "La telefonata tra Trump, Zelensky e i leader europei è in corso", ed è presente anche la premier Giorgia Meloni", ha confermato poco prima delle 22 il ministro degli Esteri Antonio Tajani ospite di Zona Bianca su Rete 4.
Il faccia a faccia tra Trump e Zelensky sembra confermare gli apparenti progressi compiuti dal team americano nelle ultime settimane. Il leader di Kiev ha affermato che l’attenzione sarà rivolta al piano di pace in 20 punti e alla definizione di un accordo. "È molto importante che i nostri team parlino di strategia, di come procedere passo dopo passo e di come avvicinarsi alla pace", ha detto.
Circa il 90% del piano, ha aggiunto, è già stato discusso dai mediatori. L’atteso incontro è stato preceduto da un colloquio telefonico, durato oltre un’ora, tra Trump e Putin. Se il leader statunitense si è limitato a definire la conversazione "molto positiva e produttiva", il Cremlino ne ha svelato i contenuti, precisando che la telefonata è avvenuta "su iniziativa della parte americana". Secondo il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, Putin e Trump "hanno opinioni sostanzialmente simili sul fatto che il cessate il fuoco temporaneo proposto dagli ucraini e dagli europei non farà altro che prolungare il conflitto e rischiare una ripresa delle ostilità". Kiev, ha aggiunto, dovrebbe prendere una decisione "coraggiosa" sul Donbass, tenendo conto dell’evoluzione della situazione in prima linea.
La novità, ha dichiarato ancora Ushakov, è che Putin "ha accettato la proposta Usa di due gruppi di lavoro appositamente creati. Uno si occuperà di vari aspetti delle questioni di sicurezza, l'altro di questioni economiche". Trump e Putin hanno inoltre concordato di risentirsi dopo l’incontro con Zelensky. In precedenza, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov aveva usato parole dure contro l’Europa. "Ora il 'partito della guerra', che ha investito il proprio capitale politico nell'idea di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, è pronto ad andare fino in fondo".
"Ai politici europei meno avveduti, ripeto ancora una volta: non c'è motivo di temere che la Russia attacchi qualcuno", ha detto il ministro, aggiungendo però che "se qualcuno decidesse di attaccare la Russia, la risposta sarebbe devastante". E ancora: "Il partito della guerra europeo non solo non ha pietà degli ucraini, ma sembra che non abbia pietà nemmeno della propria popolazione. Come spiegare altrimenti i continui discorsi in Europa sull'invio di contingenti militari in Ucraina nel formato di una 'coalizione di volenterosi'? Abbiamo già dichiarato che in tal caso essi diventeranno un obiettivo legittimo per le nostre forze armate".