Chiamiamola una "bomba russa" su Mar-a-Lago. Subito prima del faccia a faccia tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky dal Cremlino si sparge la voce che qualche ore prima, su iniziativa del presidente americano, c'è stata una telefonata tra il capo della Casa Bianca e Vladimir Putin, "buona e costruttiva".
Indiscrezione poi confermata dallo stesso Trump (che riferirà all'omologo russo anche dopo il vertice con il presidente ucraino e un'altra telefonata con i leader Ue, Giorgia Meloni compresa) e che pare abbia indisposto e preoccupato lo staff di Kiev arrivato in Florida.
L'inviato del Cremlino negli Usa Kirill Dmitriev ha affermato su X che dopo telefonata tra i due presidenti, "i guerrafondai sono andati in panico". E il riferimento è tanto alla controparte ucraina quanto agli europei.
"La telefonata si è svolta in un clima amichevole. Vladimir Putin ha accettato la proposta di Donald Trump di portare avanti gli sforzi per risolvere il conflitto in Ucraina nell'ambito di due gruppi di lavoro appositamente creati - ha fatto inoltre sapere il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov -. Il presidente russo ha concordato con la proposta della parte americana di proseguire i lavori per una soluzione sulla questione ucraina nell'ambito di due gruppi di lavoro creati appositamente. I presidenti di Russia e Stati Uniti condividono sostanzialmente lo stesso punto di vista sul fatto che la proposta di cessate il fuoco temporaneo avanzata dagli ucraini e dagli europei con il pretesto di prepararsi al referendum o con altre scuse non fa altro che prolungare il conflitto e rischia di portare a una ripresa delle ostilità".