La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky "un mostro" che "respira sul collo dell'Occidente e gocciola saliva insanguinata". Intervenendo ai microfoni di Radio Sputnik, Zakharova ha affermato che nei Paesi occidentali Zelensky non sarebbe più visto come un "combattente per la democrazia" o un "guerriero della luce", ma come il simbolo di un sistema corrotto.
"Sì, hanno paura. E avranno ancora più paura, perché il mostro che hanno allevato ora respira loro sul collo. Bisogna capirlo: la sua saliva insanguinata sta già cadendo su di loro. Non è una metafora", ha dichiarato. Secondo la portavoce, Zelensky avrebbe già mostrato il suo vero volto, citando episodi avvenuti nel continente africano. Zakharova ha inoltre sostenuto che le armi fornite dall'Occidente all'Ucraina si sarebbero diffuse "in molte parti del mondo".
"È tempo che si sveglino e capiscano cosa hanno fatto e cosa intendono fare ancora", ha concluso. Intanto il generale russo Alexander Romanenkov ha fornito in un briefing alcuni dettagli sul presunto attacco alla residenza di Vladimir Putin sul lago Valdaj, nella regione di Novgorod, avvenuto secondo Mosca tra il 28 e il 29 dicembre. "Intorno alle 19:20 del 28 dicembre 2025, unità delle truppe radio-tecniche delle forze aerospaziali hanno rilevato un attacco con droni ad ala fissa operanti a quote estremamente basse dalle regioni di Sumy e Chernihiv in Ucraina", ha dichiarato il generale. "L'attacco nemico, come mostrato sulla mappa, è stato condotto in diverse direzioni verso la residenza del presidente russo, sorvolando le regioni di Bryansk, Smolensk, Tver e Novgorod, utilizzando 91 droni". Infine l’agenzia Tass diffonde il video del drone che, secondo la Russia si sarebbe abbattuto, sulla residenza di Putin. Nelle immagini, però, non compaiono elementi identificativi del luogo di ritrovamento.