sfottò e amnesie

Qatargate, se Giorgi parla, non si dice che è del Pd

Pietro Senaldi

Francesco Giorgi chi? Ma lui, il bello, il velista, ex assistente del diavolo, Antonio Panzeri, all'europarlamento, nonché compagno e padre della figlia di Eva Kaili, vicepresidente dell'assemblea di Strasburgo, membro del partito socialista greco ed europeo. È la gola profonda, l'uomo che sta parlando con gli inquirenti belgi e le cui parole potrebbero decimare l'Europarlamento, è probabilmente un anello di congiunzione, è di certo quello che ha puntato l'indice contro le associazioni umanitarie, dicendo ai pm che lo interrogano che «le ong servono per far girare i quattrini». Insomma, come modestamente avevamo intuito noi, senza bisogno di andare né a Bruxelles né a Lampedusa, l'etichetta "organizzazione non governativa" è un coperchio inattaccabile sotto il quale sovente, dalla suocera di Soumahoro al "Panzer" allievo di Cofferati e idolo di Speranza, qualche malintenzionato avrebbe potuto nascondersi per fare gli affari propri a scapito di quanti diceva di voler proteggere.

 

 


Il Corriere della Sera ieri si è preso la briga di scavare sull'identità di questo compagno "G", che a differenza dell'originale, Primo Greganti, che salvò il Pci da Tangentopoli subendo il carcere per mesi senza proferire verbo, si è scoperto loquace fin dalla prima domanda. Un solerte inviato si è spinto da Milano fino in quel di Abbiategrasso più che per scoprire tutto di quest' uomo, per ridicolizzarlo, come si fa con chi tradisce. E così abbiamo scoperto che vive in una villetta vicino a quella di mamma e papà, che sono straziati dalla vicenda, come ammazzati da questo figlio reprobo che sì, da adolescente era uno che pensava solo a sedurre e amava superare il limite, sapendosi fermare però sempre un metro prima dello schianto. Abbiamo scoperto anche che è laureato in Scienze Politiche, che è cresciuto all'oratorio, che i suoi amici lo invidiano perché gli è riuscito un po' tutto, anche se non si sa bene come, e si vendicano soprannominandolo "il surfista dell'Idroscalo", perché ha la colpa di amare il mare pur essendo nato in riva ai Navigli e non all'Oceano.


E la super carriera di questo Adamo che ha offerto la mela alla sua Eva, non avido ma amante del soldo e che voleva farsi una barca da emiro? «Un influente familiare ne avrebbe indirizzato la carriera presentandolo a quelli giusti...», la risposta ristagna, misteriosa, nell'aria. Potenza della penna, fiumi di parole a sondare l'animo di questo giovane per intuirne il destino fatale e poi, manca quella riga che avrebbe spiegato tutto. Francesco Giorgi è stato, fin da giovanissimo un militante dei Ds. Ma quale oratorio, vela, bella presenza, spirito d'avventura: le porte dell'Europarlamento gliele ha spalancate il partito, che mai lo ha abbandonato, sbolognandolo all'eurodeputato dem Andrea Cozzolino, dopo la mancata rielezione di Panzeri.

 

 

Tutto qui, rotondo, il cerchio si chiude, con la sinistra che pensa di venirne fuori marcando visita o dichiarandosi, come hanno fatto Speranza e Letta, parte lesa, mentre è solo parte lessa. La corruzione non è di destra né di sinistra, è il refrain dei dem estranei all'inchiesta, alcuni dei quali hanno perfino sostenuto che se quelli del Pd rubano è perché il centrodestra non ha messo leggi abbastanza dure contro i ladri. La corruzione però va verso chi ha il potere, e per questo da anni guarda preferibilmente a sinistra per i cui esponenti, da Panzeri fino a D'Alema, suo dante causa, ma i casi sarebbero dozzine, il potere è una porta girevole che ha tolto ogni barriera tra politica, affari e istituzioni, pubbliche e private. La domanda è se il Pd e il Pse, stiano per saltare perché è saltato il sistema o se il sistema stia per saltare perché sono sfinite e marce le forze politiche che lo hanno sostenuto finora.