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Basta insicurezza, ora l'Europa deve accelerare i rimpatri degli irregolari

di Flavio Tosi Lena Dupont mercoledì 19 marzo 2025

2' di lettura

Il nostro continente è scosso da atti di violenza commessi da individui che non avevano diritto di essere in Europa e che non sarebbero dovuti essere qui. Il mancato rispetto delle decisioni di rimpatrio dei richiedenti asilo respinti, che rappresentano una minaccia per la sicurezza dell’Europa, ha avuto gravi conseguenze. A gennaio, ad Aschaffenburg, un uomo e un bambino di due anni sono stati brutalmente uccisi in un attacco con coltello da parte di un migrante afghano a cui era stato ordinato di lasciare il paese. A Monaco, un altro individuo ha deliberatamente investito una folla con la sua auto, ferendo 36 persone. A Solingen, un cittadino siriano ha ucciso tre persone e ne ha ferite otto. Questi tragici eventi sono un doloroso promemoria del fatto che l’Europa deve urgentemente riformare i suoi sistemi di rimpatrio per garantire che persone pericolose non restino illegalmente sul territorio. Ogni anno, quasi mezzo milione di persone riceve un ordine di espulsione dall’Ue, ma solo una su cinque viene effettivamente rimpatriata.

Questo fallimento nell’applicazione delle espulsioni lascia i cittadini europei vulnerabili agli attacchi, poiché molti richiedenti asilo respinti rimangono in Europa nonostante l’obbligo di lasciare il territorio. Il Gruppo Ppe chiede da tempo un processo di rimpatrio più forte ed efficiente. L’11 marzo 2025, la Commissione Europea ha presentato una nuova proposta legislativa per accelerare il rimpatrio dei migranti che non hanno diritto legale di restare in Europa. Queste nuove regole devono essere ambiziose, chiare e applicabili. I Paesi dell’Ue devono migliorare il coordinamento, e l’agenzia di frontiera europea Frontex dovrebbe avere un ruolo più significativo nella gestione dei rimpatri. Dal 2019, Frontex ha contribuito all’organizzazione di circa il 10% di tutti i rimpatri, ma può – e deve – fare di più.

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Devono essere previste misure più severe per i richiedenti asilo respinti che rappresentano una minaccia per la sicurezza. Coloro che mettono a rischio la sicurezza pubblica devono essere detenuti fino al loro rimpatrio, invece di essere lasciati liberi di circolare in Europa e commettere crimini. I Paesi che si rifiutano di riprendere i propri cittadini devono affrontare conseguenze. Questi passi sono essenziali per rendere le politiche di rimpatrio più efficaci. L’Europa non può permettersi altre tragedie. Un sistema di rimpatrio applicabile è essenziale per proteggere i cittadini e garantire che il sistema d’asilo europeo funzioni per coloro che ne hanno realmente bisogno. Se non hai diritto di stare in Europa, non dovresti essere qui. È ora che l’Europa agisca. *Eurodeputato del Gruppo del Partito Popolare Europeo **Eurodeputata del Gruppo del Partito Popolare Europeo.

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