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L'ultima follia sul vino

di Paola Natalimartedì 11 novembre 2025
L'ultima follia sul vino

2' di lettura

L’ambizioso piano dell’Irlanda d’introdurre   etichette sanitarie per le bevande alcoliche, che avvisano sui rischi per la salute, previsto per maggio 2026 verrà posticipato al 2028.

Rinviato rinviata di due anni l’attuazione della normativa proposta dal Ministro della Salute irlandese Stephen Donnelly, che aveva  convertito in legge il discusso regolamento  che prevedeva l’etichettatura degli alcolici con avvertenze sanitarie, incluso il vino. Etichette con indicazione sui rischi per la salute "Il consumo di alcol provoca malattie del fegato" e "Alcol e tumori mortali sono direttamente collegati".  La legge diventata effettiva a partire dal 2023, ha reso l'Irlanda il primo paese al mondo ad adottare questa drastica misura. Un regolamento che ha suscitato una levata di obbiezioni da parte del mondo del vino italiano ed europeo.

Diverse le critiche che sono arrivate da diversi paesi tra questi l'Italia, la Francia e la Spagna, che la considerano una barriera al libero mercato interno.

Sulla questione è intervento il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio :“La questione delle etichette allarmistiche sul vino deve essere trattata per quello che è: il tentativo da parte dell’Irlanda, e non solo, di penalizzare il nostro vino sui mercati internazionali, con il silenzio complice della Commissione Europea. Se si volesse combattere l’alcolismo, basterebbe limitare l’abuso di superalcolici che si fa nei Paesi del Nord Europa. Il vino è convivialità, è socialità ed è caratterizzato da un uso moderato, all’interno della dieta mediterranea, tra le più buone e salutari al mondo”.

Centinaio continua “Negli ultimi tempi sono arrivati due segnali che ci fanno ben sperare. Lo scorso luglio, l’Irlanda ha rinviato di due anni l’entrata in vigore delle etichette allarmistiche sugli alcolici. In questo tempo la nostra battaglia si intensificherà per arrivare alla cancellazione definitiva del provvedimento. E ci aiuta anche l’ONU, che a fine settembre ha introdotto per la prima volta nella Dichiarazione politica sulle malattie non trasmissibili la distinzione tra abuso di superalcolici e consumo moderato di vino. Insomma, dopo numerose ricerche scientifiche, anche le Nazioni Unite al massimo livello riconoscono che le nostre eccellenze vitivinicole non sono nocive alla salute, se consumate in maniera adeguata”.