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Ucraina, i leader Ue: sì al prestito congiunto. Meloni soddisfatta: "Prevalso il buonsenso"

venerdì 19 dicembre 2025

2' di lettura

Al vertice Ue, uno dei piu' lunghi e complessi dell'anno, passa la linea dell'Italia: il prestito all'Ucraina con l'utilizzo degli asset russi e' stato accantonato e la firma dell'accordo del Mercosur e' stata rinviata a gennaio. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lo celebra come "buon senso che prevale" e non puo' che dirsi che "soddisfatta" dell'esito. Minimizzano ma ne escono pesantemente sconfitti la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il cancelliere tedesco, Friedrich Merz.

Ma non era una partita interna. L'obiettivo principale era di mantenere l'impegno di garantire il sostegno finanziario dell'Ucraina per il 2026 e il 2027. Verra' fatto con un debito europeo da 90 miliardi di euro, garantito dal margine di bilancio. Una decisione approvata all'unanimita' con l'esenzione di Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia che non saranno tenuti a contribuire a eventuali garanzie. I 210 miliardi di euro di beni russi immobilizzati nell'Ue potranno essere utilizzati solo qualora la Russia non pagasse le riparazioni ma per ora non vengono toccati. Il premier belga, Bart De Wever, esulta: "Ha vinto l'Ucraina e ha vinto l'Europa. Abbiamo garantito la stabilita' finanziaria". E riconosce che "la situazione ha iniziato a cambiare quando anche l'Italia si e' espressa". "Sono soddisfatta dei risultati di questo Consiglio europeo nei quali ho portato le posizioni alle quali chiaramente ero vincolata anche dalla risoluzione parlamentare, dalla posizione che ho portato ieri in Parlamento, particolarmente su due temi che per noi erano piu' importanti", ha raccontato ai giornalisti Meloni al termine del summit.

"Il primo era quello di garantire il necessario supporto all'Ucraina per i prossimi due anni, ma di farlo con una soluzione sostenibile sul piano giuridico e sul piano finanziario e sono contenta che abbia prevalso il buon senso, che si sia riusciti a garantire le risorse che sono necessarie ma a farlo con una soluzione che ha una base solida sul piano giuridico e finanziario", ha spiegato. L'altro fronte riguarda il Mercosur. "Si sta lavorando per posticipare il summit del Mercosur, il che ci offre altre settimane per cercare di dare le risposte che sono richieste dai nostri agricoltori, le salvaguardie che sono necessarie per i nostri prodotti e consentirci cosi' di poter approvare l'accordo del Mercosur quando, come abbiamo detto, avremo tutte le garanzie che sono richieste da un settore che altrimenti potrebbe essere colpito", ha evidenziato la premier. Per il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, "il mondo non verra' danneggiato da un'attesa di altre tre settimane, dopo i 26 anni passati". Nella giornata Meloni ha avuto una telefonata con il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, che ha permesso di chiarire che si tratta di uno slittamento di pochi giorni e ottenere quindi il rinvio dai colleghi europei. 

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