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Vittorio Feltri durissimo contro i 'talebani' anti-famiglia: "Ano e vagina, cosa molti omosessuali scordano"

di Davide Locano domenica 31 marzo 2019

2' di lettura

L'esaltazione e la sacralizzazione della famiglia contraddicono la realtà e vanno evitate per non scadere nel ridicolo. La prima unione tra uomo e donna fu teatro di una tragedia che ci ha dato una lezione di cui non bisogna perdere memoria: Caino uccise il fratello Abele. E nacque il detto: fratelli coltelli. Mica male come inizio. Nonostante questo c'è chi ama talmente tanto la famiglia da averne due o tre. Un fenomeno simile alla multiproprietà considerata legale. Attorno al focolare domestico succedono le peggiori cose: stupri, ammazzamenti, mogli bruciate, bambini buttati giù dal quinto piano, violenze di ogni tipo. L' idea di organizzare un convegno nazionale sul matrimonio potrebbe quindi contrastare con quanto accade nella pratica. Ma attenzione. Non esiste alternativa al classico connubio che genera la prole, e lo sforzo di migliorarne le condizioni non è un esercizio vano. Leggi anche: "Aborto?", il siluro di Vittorio Feltri contro Lilli Gruber I convenuti nella città veneta sono consapevoli, presumo, che il proprio tentativo di proteggerlo e di agevolarne i compiti è arduo. Sanno che il nucleo basilare della società è gravato da mille difficoltà. E il loro obiettivo non è quello di risolvere tutti i suoi problemi; puntano bensì a rendere sopportabile l'esistenza tra i coniugi che hanno scelto di mettersi insieme anche allo scopo di generare figli. La situazione è complessa: il prezzo delle case non è alla portata di chiunque, gli affitti sono esorbitanti, le spese condominiali uccidono i bilanci, gli asili nido sono cari, la vita in città comporta oneri pazzeschi. Poi ci lamentiamo poiché le culle sono vuote. Ma per riempirle servono capitali indisponibili alla gente comune. In più le famiglie vengono giudicate forme antiche di aggregazione e sono considerate inattuali, accusate di essere superate e attaccate quali nemiche della modernità. Oggi sono di moda le unioni civili, o meglio incivili, fra transessuali, lesbiche e persone dello stesso sesso, contro le quali non abbiamo da obiettare. Tuttavia non comprendiamo per quale motivo certi individui fuori dagli schemi tradizionali ce l'abbiano con i mortali ordinari solo perché si riuniscono in assemblea a Verona allo scopo di discutere sui destini di chi abbia scelto di percorrere le vie dei padri e dei nonni. Io non so se i gay e generi affini siano deviati oppure no. Non me ne importa niente delle loro preferenze né intendo ostacolarli nella realizzazione dei desiderata. Sono liberi di agire nel modo che preferiscono. Ci mancherebbe altro. Ciononostante non possono pretendere che l'umanità si adegui a tendenze minoritarie e discutibili. Forse dimenticano che ogni essere venuto al mondo è uscito da una vagina fecondata da un pene, e che è impossibile sovvertire i criteri della natalità. L' ano, utilissimo per altre funzioni, non ha partorito mai una creatura da amare. di Vittorio Feltri

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