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Trapianti: catena donazione coppie incompatibili, tutti i pazienti stanno bene

domenica 25 marzo 2018

1' di lettura

Padova, 21 mar. (AdnKronos) - Per la prima volta, presso il Centro Trapianti di Rene di Padova diretto dal Prof. Paolo Rigotti, dell’Azienda Ospedale Università di Padova, è stata realizzata con esito positivo, la prima catena di trapianto di rene da vivente tra coppie donatore-ricevente incompatibili innescata da un donatore deceduto. Questa esperienza è unica non solo a livello italiano ma anche a livello internazionale. L’opzione del trapianto di rene da donatore vivente sta diventando anche in Italia sempre più scelto dai pazienti con insufficienza renale cronica che necessitano di un trapianto di rene. Questo grazie agli ottimi risultati del trapianto ed alla sicurezza della procedura per il donatore. Tuttavia, in numerosi casi, l’opzione della donazione diretta tra persone affettivamente legate non è praticabile a causa di una incompatibilità immunologica. Durante gli ultimi anni diverse strategie sono state messe in atto per consentire il trapianto in questi casi difficili, tra cui il trapianto in modalità cross-over (in cui avviene uno “scambio” di donatori viventi tra pazienti incompatibili con il loro donatore) e più recentemente le catene di trapianti innescate da donatori samaritani. Dal 2015 ad oggi, in Italia, si sono verificate 5 donazioni samaritane che hanno consentito di avviare altrettante catene di trapianti.

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