Prima che tutto naufragasse, prima che si parlasse chiaramente di morte dell'alleanza di centrodestra, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si erano incontrati. Un faccia a faccia al San Raffaele di Milano, dove il Cav era ricoverato per controlli di routine. Un incontro durante il quale i due sembravano aver siglato la pace sul nome di Marcello Foa in Rai, che il leader di Forza Italia aveva digerito. Poi, però, la rivolta dei falchi azzurri e la retromarcia. Ma qui si parla ancora di quell'incontro in ospedale e di ciò che rivela Augusto Minzolini, il quale su Il Giornale dà conto del fatto che "il Cavaliere si è trovato di fronte un Salvini ben diverso da quello che la sera prima aveva liquidato con modi spicci le proposte di mediazione di Antonio Tajani sulla Rai". Leggi anche: Minzolini, la prova che dimostra come Forza Italia sia allo sbando E quel Salvini accomodante aveva davvero impressionato Berlusconi. "Tant'è che subito dopo, con i suoi - prosegue Minzolini -, Berlusconi si è mostrato più possibilista su una possibile intesa". Il Minzo dà conto delle parole del Cav: "È partito - ha raccontato commosso - da Milano Marittima per venirmi a trovare. Si è cosparso la testa di cenere. Mi ha spiegato che non mi ha avvertito perché la scelta di Foa è stata fatta a tambur battente...pensiamoci un po', potremmo anche dire di sì". Come sia andata a finire, ormai è noto: quel sì di cui Berlusconi si era quasi convinto non è mai arrivato. Quello che non era noto, al contrario, era il fatto che, stando a quanto scritto da Minzolini, il leader di Forza Italia si fosse "commosso", in ospedale, di fronte alla visita inaspettata e così cordiale di Salvini.