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"Perché hanno disarcionato Berlusconi". Enrico Mentana vuota il sacco al Fatto, Travaglio "sviene"

di Giulio Bucchi domenica 24 giugno 2018

1' di lettura

"Per questo hanno disarcionato Silvio Berlusconi". Lo spiega Enrico Mentana e lo fa in una intervista al Fatto quotidiano che avrà fatto rizzare i peli a Marco Travaglio, il più anti-Cav d'Italia. Il direttore del TgLa7, in un confronto a 360°, parla anche del potere in Italia: "Un equilibrio tra imprenditoria, istituzioni e partiti, dove quest'ultimi decidevano, tanto è vero che a un certo punto il mondo dell'economia e della finanza ha creato un suo partito intorno a Enrico Cuccia". Si è sempre trattato, però, di una "forza residuale, anche quando è arrivato Berlusconi". Primo sussulto. Leggi anche: "Quando può crollare Salvini", la profezia di Mentana L'ex premier, prima di entrare in politica, "aveva ben chiaro un punto: doveva semplificare. E quando ha vinto le elezioni, lo choc per la classe dirigente di allora è stato di perdere i posti di controllo. Anche per questo l'hanno disarcionato". Non parla di complotti giudiziari (sarebbe stato troppo, in casa di Travaglio), ma di oscure manovre sì. Il vero potere non è insomma di chi lo esercita pubblicamente, ma di chi agisce nell'ombra. "Chiunque arriva al governo - suggerisce Mentana - non sa come muoversi, non sa come mettere in pratica le promesse elettorali". Non i ministri né il premier, ma i mandarini di Stato, perché "in un grattacielo di 30 piani la figura più importante non è chi abita nell'attico, ma il tecnico dell'ascensore".

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