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Caso Abu Omar: Cassazione, calato il nero sipario del segreto (2)

domenica 18 maggio 2014

2' di lettura

(Adnkronos) - La Cassazione, dunque, prende atto della sentenza 24 della Consulta e la definisce "decisamente innovativa, sia nel panorama generale della giurisprudenza della Consulta, in relazione ai precedenti in materia, in quanto - come è saltato con evidenza agli occhi di ogni lettore - sembra abbattere alla radice la possibilità stessa di una verifica di legittimità, continenza e ragionevolezza dell'esercizio del potere di segretazione in capo alla competente autorità amministrativa, con compressione del dovere di accertamento dei reati da parte dell'autorità giudiziaria che inevitabilmente finisce per essere rimessa alla discrezionalità dell'autorità politica - il che non può non indurre ampie e profonde riflessioni che vanno al di là del caso singolo - , sia nella concreta incidenza nel presente procedimento, posto che esso si era mosso finora proprio e fedelmente sulla strada tracciata dalle precedenti pronunce, di diverso segno, emesse dalla Corte Costituzionale". La Cassazione prendendo in considerazione le note inviate dagli stessi Servizi, spiega che "proprio da tali note la Corte Costituzionale nella sentenza del 10 febbraio scorso tanto ampia nella parte rievocativa, quanto stringata nella parte valutativa, oltre che totalmente silente circa la pur autorevole tesi dottrinale che ritiene non più opponibile il segreto in relazione a fatti ormai divenuti di pubblico dominio - prende le mosse e declina argomenti, peraltro pur assumendo di volersi porre nel solco di principi tradizionalmente enunciati dalla giurisprudenza costituzionale". In conclusione, alla Cassazione non resta che "prendere atto da un lato che non residuano, e non possono residuare, prove esterne a quell'ampio perimetro così inaspettatamente tracciato dalla sentenza ultima della Corte Costituzionale, dall'altro che i pronunciati annullamenti da parte della stessa Consulta, pur formalmente aperti ad ulteriori conclusioni in capo all'Autorità giudiziaria competente, in sostanza chiudono 'ex se' il cerchio decisorio". La decisione ha riguardato anche le posizioni dei tre ex agenti Raffaele Di Troia, Luciano Di Gregori e Giuseppe Ciorra.

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