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Borghezio fa marcia indietro sui rom: "Chiedo scusa. Farò volontariato in un campo"

di Nicoletta Orlandi Posti domenica 17 maggio 2015

2' di lettura

Ha chiesto scusa ai Rom e ha detto che vuole riparare alle frasi offensive pronunciate facendo volontariato nei campi. L’europarlamentare leghista Mario Borghezio, nel corso del processo milanese che lo vede imputato per discriminazione razziale e diffamazione aggravata dalla finalità di odio razziale ed etnico, ha fatto marcia indietro rispetto a quanto aveva detto l’8 aprile 2013 nel corso della trasmissione "La Zanzara" su Radio24. Borghezio, intervistato dai conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo, si era scagliato contro la visita di otto giovani Rom alla Camera che erano stati invitati dalla presidente Laura Boldrini in occasione della ’Giornata internazionale dei Rom e dei Sinti'. Borghezio li aveva definiti "facce di c... che qualche presidente della Camera riceve", aggiungendo di sperare "che non portino via gli arredi della Camera". Aveva anche detto che "una buona percentuale" dei ladri "sono Rom" e che rispetto al lavoro sono "come l’acqua con l’olio". Volontario in un campo rom - "Essendo pentito per la sgradevolezza di questo fatto non intendo limitarmi a un impegno risarcitorio ma mi rendo disponibile nella mia città a fare volontariato nei campi Rom", ha detto Borghezio rispondendo alle domande del pm Piero Basilone nell’aula della decima sezione penale di Milano. Borghezio ha detto di volersi impegnare in particolare a favore dei bambini. La proposta dell’europaralmentare, difeso dagli avvocati Mauro e Guido Anetrini, verrà valutata nei prossimi giorni dalle associazioni in difesa dei Rom Upre Roma, Sucar Drom e Nevo Drom, che si erano costituite parte civile, e da Toni Deragna, attivista Rom che era uno dei giovani invitati dalla presidente Boldrini alla Camera. Lo schiaffo a Salvini - Borghezio ha poi tenuto a prendere le distanze da chi aveva parlato di mandare le ruspe a demolire i campi, come il segretario del Carroccio Matteo Salvini e il collega di partito Gianluca Buonanno, che nel corso della trasmissione ’Piazza Pulita' del 3 marzo scorso aveva definito i Rom "la feccia dell’umanità". Nel corso dell’intervista alla ’Zanzarà «ho espresso delle considerazioni con finalità satirica - ha spiegato Borghezio in aula -, ma non ho mai detto e non dirò mai parole riferite ai Rom che attengono a ruspe o feccia". Immediata la reazione di Toni Deragna, che al termine dell’udienza ha detto che per chiedere ammenda, Borghezio dovrebbe "cantare l’inno dei Rom e Sinti nel giorno della nostra festa e con la nostra bandiera in mano, solo così potrei dire che ha riparato". In aula era presente anche Dijana Pavovic, attrice e attivista Rom, che era stata insultata all’europarlamentare leghista Buonanno durante la puntata di 'Piazza Pulita'. "Avrei paura se Borghezio dovesse andare nei campi Rom", ha commentato al temine dell’udienza. L’europarlamentare con una nota ha poi corretto il tiro, precisando di aver dato la disponibilità "ad attività di volontariato presso un’associazione storica torinese di tutela e assistenza al popolo Rom presso la sede stessa e non presso i campi". La prossima udienza, fissata per il 26 giugno, sarà dedicata alla requisitoria del pm Basilone.

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