"Allah è il più grande Free Palestine Viva l'Algeria". Foto della Mecca. Scritte in arabo. Bestemmie. Intorno alle 15 di domenica 6 luglio la pagina Facebook di Papa Francesco viene invasa da post filo-islamici e immagini provocatorie, come quella di un terrorista islamico o il fotomontaggio del premier israeliano Benjamin Netanyahu che tiene al guinzaglio Barack Obama con bambini palestinesi massacrati sullo sfondo. Non ci vuole molto per capire che si tratta di un hackeraggio, a tratti goliardico. Dopo lo smarrimento iniziale, molti followers della pagina iniziano a sfottere il "pirata", invitandolo ad osare di più. Alcuni, però, si lamentano ricordando come a parti invertite il mondo islamico non avrebbe reagito col sorriso sulle labbra alla "profanazione". Pubblicazione di Papa Francesco. Pubblicazione di Papa Francesco. In rete molti si preoccupano per la "sicurezza" informatica dl Vaticano, ma c'è un piccolo particolare: la pagina in questione non è in alcun modo gestita dalla Santa Sede, a differenza del profilo Twitter ufficiale di Francesco, @Pontifex_it. L'allarme non c'è, il buongusto nemmeno.