Milano, 23 ago. - (Adnkronos) - "Non risulta assolutamente nessun accesso a un sito pedopornografico, nè tantomeno risulta che abbia scaricato immagini di quel tipo". Non ha incertezze Silvia Gazzetti, legale di Massimo Giuseppe Bossetti accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio, nello spiegare le ultime indiscrezioni "non corrette" che sono state riportate dal quotidiano 'La Repubblica' sul caso della 13enne di Brembate. Una difesa a tutto campo in cui conferma all'Adnkronos che durante uno degli interrogatori del suo assistito è stata posta una domanda "su una ricerca, non una navigazione online" fatta su un computer sequestrato a casa del 44enne, in carcere dallo scorso 16 giugno. Un quesito per spiegare l'associazione che ci sarebbe stata, attraverso un motore di ricerca, tra la parola 'tredicenni' e una legata al sesso, legame propedeutico per ottenere, a dire degli inquirenti, materiale pedopornografico. (segue)