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Mondiali, Argentina batte Olanda ai rigori: in finale con la Germania

di Andrea Tempestini domenica 13 luglio 2014

3' di lettura

E' il calcio, bellezza. Dopo l'ubriacatura di gol di Germania-Brasile, dopo il teutonico trionfo e il dramma sportivo dei verdeoro, la seconda semifinale dei mondiali regala 120 minuti di noia quasi assoluta. Dopo gli otto gol di Belo Horizonte, nessuna rete a San Paolo, molta tattica, altrettanta paura e pochissime occasioni tra Argentina e Olanda. La soluzione? I calci di rigore. E dal dischetto vince l'Argentina, che sfiderà nella finalissima di domenica la Germania. Beffa doppia, dunque, per il Brasile, che rischia di vedere trionfare gli arcirivali in casa propria. Il rigore decisivo è quello di Maxi Rodriguez, l'eroe invece, Romero: para il tiro prima a Vlaar (forse il migliore in campo in una partita dove il migliore in campo è difficile da indicare, gigantiaco su Messi) e poi quello di Sneijder. Dal dischetto non tradiscono, in ordine, Messi, Robben, Garay, Aguero e Kuyt. L'Olanda, ancora una volta, si ferma a pochi passi dal traguardo. Messi, che non ha saputo risolvere questa, di partita, avrà l'occasione più grande, importante e infallibile della sua carriera nella partita contro la Germania. La Pulce avanti, gli orange a casa. E' il calcio, bellezza.  Primo tempo - La partita è tesa, sin dalle prime battute, le squadre chiuse e timorose. Troppo alta la posta in palio. La prima frazione di gioco, dove Argentina e Olanda si spartiscono equamente il possesso palla, è avara di emozioni. Al dodicesimo il primo tiro da fuori degli orange con Sneijder, la palla si spegne sul fondo. Due minuti dopo la risposta di Messi, che su punizione scalda i guantoni di Cillessen. Poi, al 21esimo, una forte botta alla testa per Mascherano, che barcolla e stramazza al suolo spaventando i compagni di squadra, ma rientra sul terreno di gioco dopo pochi minuti. Nei primi 45 minuti, si segnala ancora solo il giallo a Martins Indi e una buona giocata di Messi seguita da un lancio in profondità di poco lungo. Secondo tempo - I secondi 45 minuti riprendono nel solco dei precedenti. Van Gaal sostituisce l'ammonito Martins Indi con Janmaat, cercando più spinta sull'esterno, ma la melodia non cambia. Si distingue Vlaar, gigante orange in difesa su Messi, fenomeno sotto tono. Al 62esimo fuori anche De Jong per Clasie. A San Paolo piove a catinelle, e il terreno scivoloso ingigantisce la scivolata-kamikaze di Janmaat su Biglia, che colpito al braccio esce dal campo per poi rientrare a breve. Dopo una brutta punizione di Messi la partita regala uno dei suoi rari sussulti: occasionissima per Higuain, che colpisce di esterno destro il cross di Perez. Palla sul'esterno della rete, ma al Pipita viene fischiato un fuorigioco (che non c'era). Sabella prova a spingere nel finale: fuori Perez e uno spento Higuain per Palacio e Aguero. E se l'Argentina ci prova con un siluro di Rojo da fuori, l'Olanda al 91esimo crea la sua più grande occasione: Robben fa un tocco di troppo, e sotto misura Mascherano salva in angolo. Il secondo tempo scivola via così. Triplice fischio e supplementari in una partita dove le emozioni, quasi, non ci sono. Supplementari - Nei supplementari prova a infiammarsi ancora Robben: due dribbling e un tiro deviato in corner, poi una seconda conclusione fermata senza problemi da Romero. Nel frattempo continuano ad uscire le stelle, opache: Van Persie lascia il campo a Hunteelar (subito ammonito, protesta, e ha ragione) e quindi anche Lavezzi cede il passo a Maxi Rodriguez. Nel secondo tempo supplementare, prima, una botta pazzesca per Zabaleta, colpito alla mascella da Kuyt: stoicamente, l'argentino torna in campo. Poi improvvisamente l'Argentina si accende: dopo un mezzo pasticcio della difesa olandese, Maxi Roriguez imbecca ala perfezione Palacio, che a tu per tu con Cillessen la tocca debolmente di testa. Quindi scorribanda di Messi sulla sinistra che serve una palla al bacio ancora a Maxi Rodriguez, che però dall'interno dell'area di rigore la appoggia tra le braccia dell'estremo difensore olandese. La storia della partita, però, forse era già scritta. I gol non arrivano. Ci si gioca la finale mondiale dal dischetto. La scommessa la vince l'Argentina. Appuntamento a domenica.

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