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Sondaggi, tra Bersani e Berlusconi 3,6 punti. In una settimana il Cav ha guadagnato quasi 2 punti

Effetto Cav in campagna elettorale: centrosinistra al 33,1 (-1,3 dal 31 gennaio), centrodestra al 29,5. Monti stabile, Grillo su. Per il 17,1 sarà pareggio
di Giulio Bucchi domenica 10 febbraio 2013

2' di lettura

  Il 31 gennaio scorso la distanza tra centrosinistra e centrodestra era del 5,7%, oggi è solo del 3,6. Si consolerà così, Pierluigi Bersani: i sondaggi da venerdì 8 febbraio non potranno più essere pubblicati. Perlomeno, il segretario del Pd eviterà di leggere ed ascoltare le fosche previsioni elettorali che stanno circondando il suo partito. Il vantaggio che fino a un mesetto fa sembrava garantirgli maggioranza alla Camera e al Senato, escludendo il rischio di inciuci con il Centrino di Monti, è infatti svanito nel giro di un paio di settimane. L'ultima rilevazione, appunto, è quella di Tecnè per Sky Tg24, e conferma punto per punto l'erosione costante di Pdl, Lega, Fratelli d'Italia e Destra nei confronti del centrosinistra. Pd e Sel sono oggi al 33.1%, in equilibrio rispetto al 5 febbraio ma in calo dell'1,3% rispetto al 31 gennaio. Al contrario, il centrodestra ha guadagnato lo 0,9%, con Pdl e Lega rampanti al 29,5% (in leggero aumento, 0,1%, rispetto a due giorni fa). Il Movimento 5 Stelle rafforza il suo terzo posto, al 16,5% (+0,5) davanti a Monti, Udc e Fli, fermi al 12,6% e ancora in caduta, dello 0,7 per cento. Seguono, fuori dai giochi ma decisivi perché toglieranno voti ai due maggiori blocchi, sia Rivoluzione civile (ferma al 4,8) e Fare per fermare il declino (1,4, a -0,1%). I divari tra i partiti - Dopo il terremoto Montepaschi e la acque ferme in procura, il Partito democratico respira un po' salendo al 29,4 (+0,5), ma Sel perde lo 0,4 scendendo al 3,3 per cento. Il Pdl è il secondo partito al 20,9 (in salita dello 0,5) mentre la Lista Monti, sia pure in tiepida ascesa (+0,2) resta abbondantemente sotto quota 10% (ora è all'8,7). La Lega Nord, invece, è al 5,7% (+0,2). L'Udc prosegue il suo sgretolamento e ora è quota 3% tondo (-0,3).  Quale leader vincerà - L'effetto Cavaliere sulla campagna elettorale è visibile soprattutto confrontando i risultati della domanda su quale leader vincerà. Il 31 gennaio Pierluigi Bersani guidava con un comodo 42,5%. Oggi, è al 36,1 e solo negli ultimi due giorni è sceso del 2,3. Di contro, Silvio Berlusconi sta mettendo la freccia: una settimana fa era al 16,7, oggi è al 18,9 e viaggi a ritmi sostenutissimi, avendo guadagnato dal 5 febbraio l'1,6 per cento. Seguono Mario Monti (al 13,2%, era al 13) e Beppe Grillo (dall'11,6 al 12,6). Anzi no, la verità è che il terzo favorito dopo Bersani e il Cavaliere è il pareggio: 17,1.    

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