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Silvio, stop al processo Mediaset Vince: "E' legittimo impedimento"

Berlusconi al Senato per votare il Schifani. Le toghe giudicano "l'impegno a Palazzo Madama assorbente". L'ex premier vince un round
di Lucia Esposito domenica 17 marzo 2013

2' di lettura

Solito copione, soliti protagonisti, solito scenario. Siamo ancora al Tribunale di Milano, per una nuova udienza del processo Mediaset, Ill procuratore generale Laura Bertolè Viale ha chiesto che vengano specificate le ragioni del legittimo impedimento di Silvio Berlusconi, presentato dal sostituto processuale nominato dagli avvocati Ghedini e Longo. L'ex premier è imputato per frode fiscale e in primo grado è stato condannato a quattro anni.  Secondo il procuratore generale, dalla documentazione presentata dalla difesa non si capisce se il fattore di legittimo impedimento riguardi la necessità di Berlusconi di essere presente in Parlamento per il voto (oggi, sabato 16 marzo, secondo giorno di votazione dopo le fumate bianche in Camera e Senato), oppure sia basata su motivazioni di salute. In quest’ultimo caso, Viale ha chiesto disposizione di visita fiscale. Qualora invece si dovesse trattare di impedimento dovuto a ragioni parlamentari, il pg ha richiesto la presentazione di documentazioni più ampie.  Ma i giudici di Milano, dopo un'ora di camera di consiglio,  hanno accolto la richiesta di legittimo impedimento per Silvio Berlusconi presentata dal sostituto processuale nominato dagli avvocati Ghedini e Longo, nell’ambito del processo Mediaset. Hanno infatti giudicato "l'impegno al Senato assorbente" per l’ex premier. Silvio Berlusconi sarà al Senato, per esprimere la sua preferenza sul presidente.    Le prossime tappe Tutto rinviato a sabato prossimo, dunque, quando in aula verrà affrontata nel merito la questione del trasferimento del processo chiesta dai difensori di Berlusconi per legittimo sospetto nei confronti del giudice milanese. Per farlo, ha spiegato oggi un aula la presidente Galli, è necessaria la presenza dei due difensori di Berlusconi (oggi non presenti in quanto entrambi parlamentari del Pdl e perciò impegnati a Roma per le nomine dei presidenti delle Camere) per avviare un contraddittorio tra le parti. Non è detto, tuttavia, che la sentenza di secondo grado per Berlusconi, fino a oggi prevista appunto per sabato 23 marzo, sia destinata a slittare. Una volta concluse le arringhe difensive degli imputati Lorenzano e Galetto, previste per oggi, sabato 16 marzo,  ma slittate a sabato prossimo, e in assenza di repliche da parte della pubblica accusa, i giudici milanesi potrebbero già nell'udienza di sabato dichirare chiusa la fase dibattimentale e ritirarsi in Camera di Consiglio per la sentenza. Un' ipotesi che i difensori di Berlusconi, già condannato in primo grado a 4 anni per frode fiscale, puntano a scongiurare. Le loro speranze sono legate al prounciamento delle Casszione sulla richiesta di trasferimento del processo a Brescia per "legittimo sospetto"

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