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Renzi rivela: quando a Roma feci il 'patto della schiacciatina" con Letta

Giovedì il sindaco di Firenze presenta "Oltre la rottamazione": i capitoli centrali dedicati alla scelta del premier
di Matteo Legnani venerdì 31 maggio 2013

1' di lettura

Sono le ore febbrili che precedono la scelta del presidente incaricato di formare il governo, dopo il fallimento di Bersani e il "ritorno" al Colle di Napolitano. Quelle che Matteo Renzi racconta nei capitoli-chiave del suo ultimo libro, "Oltre la rottamazione", che verrà presentato giovedì 30 maggio a Roma e a Firenze. In ballo, per Palazzo Chigi ci sono, oltre al suo nome, anche quelli di Amato e Letta. E il sindaco rottamatore svela i particolari di un incontro segreto che in quelle ore ebbe a Roma con l'allora vicesegretario del Pd e che potrebbe passare alla storia come il 'patto della schiacciatina': "Fissiamo di vederci a quattrocchi in un ufficio, luogo tabù per i media, e riusciamo a prendere al volo qualcosa da mangiare" scrive Renzi. "Continuo a non capire perché a Roma, solo a Roma, la schiacciatina con il prosciutto crudo si chiami pizza. Ma quella che prendiamo insieme a una Coca e una birra è molto buona. Ci parliamo, guardandoci in faccia: chiunque sarà il candidato avrà il totale appoggio dell’altro. Basta con il derby dei personalismi per cui siamo tutti amici e poi basta girare per trovarsi una coltellata alle spalle. Anche questo è frutto della rottamazione: si può collaborare, a viso aperto. Anziché farsi la guerra di soppiatto. Letta lascia l’ufficio e io cerco di capire che sta succedendo nel centrodestra". Il sindaco si decide allora a chiamare Alfano. Ma quella del "no" da Berlusconi è una storia già nota.

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