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Telese: "Gli insulti alla Kyenge? I leghisti sono come i bambini che dicono 'cacca-cacca'"

Il giornalista attacca il Carroccio: "Le provocazioni contro il ministro non fanno paura. Non sono più gli insulti di una volta..."
di Ignazio Stagno mercoledì 31 luglio 2013

Luca Telese

2' di lettura

La Kyenge e gli insulti della Lega. La continua guerra tra il Carroccio e il ministro dell'integrazione fa sorgere il dibattito. Gli attacchi della Lega indeboliscono oppure in qualche modo favoriscono Cécile? Ora a dire la sua arriva anche Luca Telese. Con un'editoriale su Linkiesta, il conduttore di In Onda dice la sua e bacchetta il Carroccio: "Gli insulti alla Kyenge della Lega regalano un senso del patetico, l’idea del fuori tempo massimo. Sentire i leghisti che insultano la Kyenge oggi non fa più nessuna paura, ma nemmeno diverte. Semmai, questi insulti, restituiscono una sensazione grottesca, quella che ci fanno i bambini quando, per stupire e per farsi notare – in un eccesso di infantilismo simulato – si mettono a gridare 'Cacca-cacca-cacca', nella speranza che qualcuno li noti o li sgridi. Accade in quell’età fra i 5 e 6 anni, quando sanno già che stanno dicendo una sciocchezza, ma vogliono vedere se i genitori si stupiscono o ci rimangono male". Storia vecchia -  Infine Telese fa un' analisi delle provocazioni leghiste dalla nascita del partito sino ad oggi. Secondo l'ex direttore di Pubblico, le frecciate leghiste hanno perso consistenza. "I leghismi gutturali degli anni Ottanta stupivano ('Boniver bonassa, siamo armati di manico!'), quelli dei primi anni Novanta inquietavano ('Attenti alla rabbia del nord!', 'Magistrati, la vostra vita vale meno di una pallottola, trecento lire'), quelli della seconda metà degli anni Novanta facevano sorridere ('Miglio è una scoreggia dispersa nello spazio'), quelli del Duemila davano l’impressione di battute già sentite ('Noi siamo pronti: se vogliono fare gli scontri io ho 300 mila uomini sempre a disposizione')". (I.S.)

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