Roma, 7 giu. - (Adnkronos) - Da metà 2012, per poter accedere alle agevolazioni dei Conti energia, esiste l’obbligo per i produttori di pannelli fotovoltaici di iscriversi ad un consorzio che assicuri il corretto smaltimento dei moduli una volta rotti o non più funzionanti. Un obbligo che interessa gli impianti installati con una parte del quarto e di tutto il quinto Conto energia. Per gli impianti messi in esercizio prima e per quelli che saranno installati una volta esaurito il quinto Conto energia non ci sono certezze. Quello che è certo è che a tutti gli effetti questi moduli a fine vita sono dei rifiuti, alcuni anche particolarmente inquinanti. L’ultima direttiva europea li classifica come Raee, ovvero come rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, e indica la strada per un corretto smaltimento. La norma europea deve essere recepita dall’Italia entro il febbraio del 2014. Dal punto di vista normativo, quindi, i produttori si stanno allineando alle disposizioni del Gse (soprattutto visto che la loro adesione ad un consorzio, come Ecolight, è vincolante per l’accesso alle tariffe incentivanti). E il Gse sta operando nelle certificazioni dei vari consorzi. Sotto il profilo della raccolta, siamo ancora a livelli estremamente bassi, fa sapere Ecolight, visto che la durata media di un modulo fotovoltaico è di circa 20-25 anni. Difficile fare una stima dei quantitativi trattati, ma nel 2013 stanno arrivando i primi grossi impianti da smaltire, impianti che probabilmente sono stati installati negli anni ’90. Per farsi un'idea dei quantitativi di moduli che dovranno prima o poi essere smaltiti, possono essere utili i dati del Gse sull'andamento dell'installazione che censisce, al 31 dicembre 2012, 472.082 impianti entrati in servizio per una potenza di 16.199.610 Kw. Solo nel 2012 sono entrati in esercizio 141.082 impianti, nel 2011 erano ancora di più: 177.489. Un aumento esponenziale visto che 2006 sono entrati in esercizio 1.402 impianti.